L’invenzione della farina è stata fondamentale per la storia dell’alimentarzione umana, trattandosi di qualcosa che oggi diamo per scontato ma che permette l’assimilazione di tantissimi nutrienti fondamentali che sono alla base dei prodotti da forno, a partire dal pane e le innumerevoli varianti che oggi sono parte del “mangiare” quotidiano anche lettera. La farina oggi è prodotta quasi unicamente in modo industriale, ed è quindi certificata dai produttori e dai vari organi di sicurezza, come ogni alimento presenta una data di scadenza ben chiara, ma la farina scaduta si può utilizzare?
Come ogni elemento che fa parte del “cibo” infatti una data di scadenza è assolutamente importante, anche se non costituisce un valore unico per tutti, indicando quindi il termine di conservazione.
Ma esistono effetti negativi se si consuma la farina scaduta? Esiste qualcosa da tenere in considerazione in senso effettivo?
La farina scaduta si può usare? Ecco cosa dice l’esperto
La costituzione della farina la rende poco degradabile, essendo costituita prevalentemente da un cereale macinato e sottoposto alla conservazione, dopo una opportuna “raffinazione” della sua essenza effettiva, nei tradizionali sacchi più o meno grandi.
La data di scadenza indica nel caso dei prodotti farinacei i termini “consigliati” perchè la farina nella maggior parte dei casi rientra nella categoria di prodotti per l’appunto a bassa degradazione non contemplando nel suo contenuto un rilevante quantitativo di acqua. I termini consigliati come “data” sono quindi indicativi, non precisi e fanno riferimento al periodo “consigliato” di consumo oltre la data di scadenza.
In generale i produttori di farina consigliano di non utilizzare la farina oltre i 2 mesi da questo termine, molto però incide il come si è conservato l’alimento in questione. Tutti i tipi di farina devono stare ben al riparo da fonti di luci e di calore, essendo un prodotto che in condizioni sbagliate può degradarsi rapidamente ed attirare microrganismi ed insetti di varia tipologia e caratura.
La farina scaduta non però nella maggior parte dei casi dannosa, nella maggior parte dei casi anche oltrepassati i termini di scadenza, questa resta utilizzabile, seppur ad un costo in termini di qualità nuitritive e proprietà organonettiche, in sostanza la farina scaduta “fa meno bene” ed è meno nutriente, oltre a necessitare di attenzione nella sua costituzione, una incorretta conservazione può portare allo sviluppo della Tignola, chiamato anche insetto della farina, che tende ad alimentarsi dei composti farinacei.
Meglio quindi evitare di rischiare se la farina ha un aspetto “strano”.