Il termine “pianta grassa” definisce in linea di massima tutte le forme vegetali che sono considerabili abituate dal punto di vista evoluzionistico ad essere in grado di “risparmiare” sulla quantità di acqua di cui dispone, elemento che come per ogni essere vivente è fondamentale. Per sopravvivere in ambienti ostili, ove le precipitazioni sono effettivamente ridotte al minimo, sviluppare una forma di piante o fusti in grado di resistere alle temperature aride risulta fondamentale. Le piante grasse sono spesso presenti in casa, ma non in tutti i casi risulta essere la migliore soluzione.
Infatti anche se considerate “semplici” da mantenere, le piante grasse sono senza dubbio le varianti che spesso necessitano di una cura in particolare relazionata all’ambiente.
Non sono tutte uguali ed anche l’apporto di acqua deve essere importante, in primis però c’è quello dell’habitat che è sicuramente la parte più rilevante.
Attenzione a queste piante grasse: ecco cosa accade se le metti dentro casa
Il termine pianta grassa fa venire in mente una variante disposta ad avere spine al posto delle foglie per ridurre la dispersione di umidità quanto più possibile ma anche per una vera e propria difesa contro gli animali. Il termine corretto però definisce le piante succulente ossia tutte quelle che sono generalmente in grado di conservare acqua in grandi quantità.
Queste possono essere mantenute in casa quasi tutte, a partire dai tradizionali cactus, fino all’aloe vera, o all’albero di Giada, che spesso sono concepite per trovarsi all’esterno, in quanto sono abituate all’aria aperta e soprattutto al sole.
In casa però non bisogna portarle in bagno, in quanto per molte varianti, come quelle dotate di spine, è un ambiente troppo carico di umidità, condizione che in quantità eccessive non rappresenta qualcosa di salubre per queste varianti vegetali. Portarle in casa è assolutamente necessario durante i mesi invernali in generale quando la temperatura esterna si avvicina ai 10 gradi centigradi, quasi mai la pianta grassa resiste alle correnti, e soprattutto deve essere generalmente disposta ad un numero di ore sufficienti al giorno, almeno 3-4 anche in inverno, tenendole in casa questo viene reso possibile attraverso la luce di una finestra o di un balcone, evitando quindi di corrispondere un habitat ostile alla pianta.
Alcune variati di pianta grassa sono però abituate a ricevere meno luce, come la Zamioculcas zamilifolia, la Crassula Buddha’s Temple ed il Sedum morganianum, molto caratteristico per le sue foglie che appaiono “cadenti”.