Simbologie diffuse in tutto il continente hanno iniziato la propria opera di diffusione a partire dal 2002, anno che ha visto “l’entrata in scena” anche fisicamente dell’euro nelle nostre tasche e quindi anche delle vite di tutti i paesi che progressivamente hanno iniziato a far parte dell’eurozona. Inevitabilmente il fattore diversità ha portato in maniera positiva per i collezionisti a tantissime nuove valute, in particolare sulle monete da 2 euro, che possono avere, come nel caso del nostro paese, delle raffigurazioni inconfondibili, ma lo stesso vale anche per altre realtà europee, ad esempio possiamo trovare un’arpa su queste monete.
Fanno parte, queste emissioni, di un compendio culturale molto diversificato e sicuramente “sentito” in nazioni diverse da quella nostrana.
La diversità per i collezionisti è un bene, anche se si tratta in questo caso di una moneta non troppo rara.
Moneta da 2 euro con l’arpa: ecco quanto vale
Si tratta della forma di emissione standard dell’Irlanda, ossia della Repubblica d’Irlanda che non va confusa con l’Irlanda del Nord che invece resta sotto l’influenza birtannica, l’Eire costituisce da sempre un membro dell’Unione Europea e dal 2002 fa ricorso all’euro. Come ogni altra forma di nazione, ha avuto la possibilità di personalizzare le proprie emissioni: l’arpa celtica, simbolo riconoscibile in tantissime forme di prodotti ed oggetti di origine irlandese, fa parte della raffigurazione della moneta da 2 euro, ma in realtà viene replicata su tutte le emissioni europee.
Sviluppata dall’incisore irlandese Jarlath Hayes, risulta evidente in una raffigurazione con l’arpa al centro esatto della moneta, con a fianco la scritta EIRE e sul lato opposto l’anno di emissione, per il resto l’emissione è identica come da norme europee a qualsiasi altra moneta da 2 euro dell’Eurozona.
Data la relativa lontananza geografica dal resto del continente europeo, trovare una moneta di questo tipo non è indice di rarità ma trovarne una in ottimo stato può portare ad un discreto guadagno. Soprattutto se si fa riferimento all’ambito effettivo di anni specifici , in quanto non tutte le monete sono “rare uguali”.
Le più interessanti ed in grado di far guadagnare qualcosa sono le emissioni del 2018 e 2019 emesse in poche decine di migliaia di unità, molte di meno rispetto ad altre annate, in questo caso il valore se la moneta è in buono stato corrisponde a 10-15 euro, ma può superare i 35-40 euro se in Fior di Conio.
Eventuali errori di conio possono aumentare la rarità di un esemplare, che può valere anche il doppio di quanto riporato poc’anzi.