Il marmo è uno dei materiali maggiormente apprezzati per finitura, estetica e lucentezza ma anche uno di quelli di maggior pregio anche se esistono numerose “gradazioni” e tipologia da questo punto di vista risulta essere assolutamente uno dei più amati fin da epoche molto antiche. Come ogni materiale da costruzione di interni ma anche esterni di questo tipo, è indispensabile far “sopravvivere” il marmo alle varie condizioni di sporcizia ed ambientali possibili, e tra i rimedi naturali “della nonna” figura anche l’aceto di vino per pulire sostanze simili come anche il marmo.
Ma è una buona idea? E’ una sostanza utile da utilizzare anche in questo caso?
Trattandosi del marmo di una forma di struttura molto particolare, composta da materiali specifici sedimentati.
Aceto per pulire il marmo: è una buona idea? Ecco cosa dice l’esperto
L’aceto di vino è impiegato da praticamente sempre sia come condimento ma anche come agente pulente e sgrassante, in modo particolare quando i detersivi chimici che oggi sono molto disponibili e vari non erano invece ancora acquistabili con facilità: l’aceto di vino è come ogni forma di aceto costituito dall’azione controllata di alcuni specifici batteri che attraverso l’ossidazione dell’alcol presente nell’aceto (ossia l’etanolo, che è l’ingrediente base di ogni sostanza alcolica) in specifici casi, sviluppa questa sostanza particolare.
Generalmente quello di vino bianco è acido in una percentuale tra i 3 % ed i 5 % ma questo è sufficiente per determinare un’azione grassante e pulente su tutte le superfici.
Però alcuni materiali risultano facili da rovinare se puliti con l’aceto, come il rame ed anche il marmo che è troppo delicato per l’azione acida dell’aceto di vino.
Il marmo è una sostanza sedimentata quindi composta da una struttura che piano a piano si è accumulata e dietro una ingente pressione, concepisce la forma finale, quindi qualsiasi sostanza acida sviluppata da una fermentazione come l’aceto, l’acido citrico, acido acetico o ammoniaca rendono il marmo opaco e con il corso del tempo possono anche rovinarlo.
Si fa invece ricorso all’acqua ossigenata oppure al bicarbonato di sodio ma sempre mescolato con acqua in modo da ottenere una pasta, e questa pasta va comunque eliminata tramite asciugatura dopo qualche minuto di “azione”. Molti utilizzano anche il succo di limone ma anche questo essendo acido deve essere trattato con molto riguardo e prudenza.
Meglio optare direttamente per la pulizia continua a prodotti specifici per questo materiale così di pregio ma anche potenzialmente molto delicato.