I francobolli sono nati in un contesto ancora piuttosto “arcaico” dal punto di vista della comunicazione a distanza, infatti la prima versione risale a circa la metà dell’Ottocento, quasi una necessità spontanea di migliorare il trasporto postale ed in seguito quasi naturalmente anche ideare una forma di affrancatura che potesse rivelarsi efficace. Il francobollo è stato anche qualcosa ricco di pezzi di cultura della nazione e della realtà che lo ha concepito e sono molte le tipologie di simbolo che fin dal principio sono presenti.
Ovviamente questo risulta evidente in maniera particolare per le emissioni concepite nel nostro paese.
Alcune versioni, ed alcuni simboli sui francobolli sono così rari da essere in grado di far arricchire immediatamente il possessore.
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Come per qualsiasi altra cosa, il francobollo è un oggetto molto collezionabile se interpretato in un ambito specifico e definito: il simbolo può riguardare la nazione di appartenenza ma avere anche una forte valenza politica, concettuale e soprattutto identitaria: questo è emerso fin dai primissimi esemplari come il famoso Penny Black che è stato il primo francobollo riconosciuto come tale.
La forma è cambiata relativamente poco ma non tutti i francobolli sono uguali, anche se quasi tutti hanno lo spazio di emissione, dove è presente per esempio un simbolo: esemplari concepiti da realtà come il Ducato di Modena, verso la metà dell’Ottocento , in una emissione concepita per i giornali, risultano essere così rari da poterci permettere di mettere le mani su un guadagno consistente e per nulla irrilevante, anche se si tratta di un pezzo non perfetto.
Fino al Novecento infatti oltre che per le Poste i francobolli erano anche concepiti, in versioni specificamente concepite come segnatasse per i giornali condizione che spesso risulta essere difficile da individuare, in quanto i quotidiani avevano una vita molto breve e spesso questi francobolli speciali venivano danneggiati con l’utilizzo dello stesso.
Un esemplare molto specifico considerato tra i più rari del nostro paese con l’Aquila estense come da foto è oggi estremamente raro e se risulta essere nuovo o in condizioni perfette vale addirittura oltre 20 mila euro, esemplari usati possono valere comunque tra i 4200 fino a 1500 euro se in condizioni meno perfette. Questa emissione nello specifico è molto rara, ossia quella da 9 centesimi praticamente introvabile e vero “feticcio” per i collezionisti di tutto il contesto europeo, e non solo, probabilmente.