Oltre alle monete di un certo valore, appartenute alla Lira, ci sono anche i gettoni ad avere avuto un ruolo determinante nel progetto di comunicazione nel corso del Novecento. Utilizzando questi dischi metallici, partiti con un valore di 20 Lire e arrivati al massimo con 200 Lire, era possibile effettuare telefonate urbane e interurbane inserendole all’interno dei telefoni pubblici, disposti lungo le vie principali delle città di tutta Italia.
La storia del gettone telefonico in Italia
I gettoni telefonici, noti anche come “telefonini”, erano piccoli dischi metallici utilizzati per effettuare chiamate da telefoni pubblici in Italia e in altre parti del mondo. I gettoni erano comunemente usati dagli anni ’50 ai primi anni 2000, quando furono sostituiti dai telefoni cellulari e dalle carte prepagate.
La prima emissione di gettoni telefonici in Italia risale al 1927, ad opera della Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda (STIPEL), in occasione della Fiera Campionaria di Milano. Questi primi gettoni erano in alpacca o bronzo, con un’unica scanalatura e una lettera alfabetica incisa, e potevano essere utilizzati solo nei pochi telefoni presenti all’interno della Fiera.
La vera rivoluzione in campo telefonico giunse nel 1959 con la nascita del gettone telefonico che, per almeno tre generazioni, gli italiani conoscono e che rimase a disposizione fino al 2001.
I gettoni telefonici divennero un elemento iconico della vita quotidiana in Italia, utilizzati da persone di tutte le età e ceti sociali. Erano un simbolo di progresso e di cambiamento.
Il declino giunse con l’avvento dei telefoni cellulari negli anni ’90, l’utilizzo dei gettoni telefonici iniziò a diminuire. I cellulari offrivano un modo più comodo e flessibile per comunicare, e i gettoni divennero sempre meno pratici.
Nel 2001, Telecom Italia, la compagnia telefonica successore della SIPT e TETI, annunciò la fine dei gettoni telefonici. L’ultima chiamata con un gettone fu effettuata il 31 dicembre 2002.
Quanto può valere un gettone telefonico raro
Un gettone telefonico raro può valere da poche centinaia di euro a diverse migliaia di euro, a seconda di diversi fattori, tra cui la sua rarità, le sue condizioni e la domanda da parte dei collezionisti.
Alcuni esempi:
- Gettone Stipel 1927, coniato per celebrare la Fiera Campionaria di Milano e fu prodotto in numero limitato. Si stima che oggi valga tra i 1.500 e i 2.000 euro.
- Gettone SITAS 1956, emesso dalla Società Italiana Telecomunicazioni Automatiche e Telefoniche (SITAS) e fu uno dei primi gettoni telefonici utilizzati in Italia. Si stima che oggi valga tra i 500 e i 1.000 euro.
- Gettone SIP 1962, uno dei gettoni telefonici più comuni in Italia negli anni ’60, ma ci sono alcune versioni rare, che possono valere fino a 200 euro.
Per determinare la rarità di un gettone è necessario valutare alcuni aspetti fondamentali, ovvero capire quanta tiratura ha avuto, se si tratta di un pezzo appartenente a qualche edizioni limitata. Si tenga in considerazione che più è raro il gettone telefonico, più il suo valore aumenta e arriva a cifre davvero esorbitanti.
Quello che attira di più è certamente il legame storico che riporta la memoria di chi ha vissuto quei tempi ad avere un valore ancora più elevato.