Bari: Presentato il progetto di Costa Crociere contro lo spreco alimentare

Spreco alimentare, una piaga che colpisce soprattutto alcuni ambienti della nostra società, che non riescono a sconfiggerla. Tuttavia, grazie ad alcune iniziative prese da aziende e soggetti autonomi, è possibile combattere lo spreco alimentare.

E’ proprio il motivo dello spreco alimentare a bordo delle navi Costa Crociere che ha permesso l’ideazione di un progetto, portato avanti in collaborazione con Banco alimentare onlus. L’iniziativa è stata presentata a Bari, a bordo della Costa Deliziosa. L’obiettivo è quello di recuperare e di riutilizzare ai fini sociali delle eccedenze alimentari. Questa iniziativa è partita in realtà già da tempo, dal 15 luglio 2017: da quella data, in soli 10 mesi, è stato possibile donare 28.700 porzioni a onlus e a case di accoglienza.

I piatti preparati a bordo della Costa Deliziosa, ad esempio, che al termine della cena di domenica non saranno somministrati ai clienti, saranno prontamente conservati in contenitori per la conservazione e il trasporto alimentare.

“Le leggi non sono mai proprietà di chi le scrive, ma camminano sulle gambe di chi vuole applicare”, ha dichiarato Gadda. “Bellissima legge, bellissima iniziativa. Il rapporto porto-città è l’economia del porto che si integra con la città”, ha dichiarato Ugo Patroni Griffi presidente dell’Autorità Portuale. “Siamo orgogliosi – ha commentato l’assessore comunale al Welfare Francesca Bottalico – Mi piace pensare a questa esperienza come a un welfare di comunità perché assieme si crei una esperienza virtuosa, generativa”.

Molto orgoglioso dell’iniziativa è anche Giuseppe Carino, vice presidente guest experience di Costa Crociere. Stefania Lallai, direttore del settore sostenibilità di Costa Crociere, invece, ha sottolineato quanto questo progetto abbia permesso al cibo di essere trasformato da rifiuto a valore. Il suo auspicio è quello di ridurre lo spreco alimentare del 50 per cento entro il 2020.

Costa Crociere crede di ridurre tale spreco anche grazie alla condivisione degli intenti con gli ospiti delle proprie navi da crociera, ai quali singolarmente si chiede di “mettere nel piatto solo ciò che si può mangiare”.