Si festeggia la carriera di Bacalov al teatro Orfeo di Taranto

TARANTO – Presso il teatro Orfeo di Taranto, si è tenuta la serata di tributo all’insigne compositore, pianista e a lungo direttore dell’ICO Magna Grecia, Bachalov, vincitore di un premio Oscar per le musiche create per il film “Il postino”.

«Incontrai Bacalov a Grottaglie – ricorda Romano – aveva tocco e fraseggio raffinati, compreso il tema della colonna sonora “Il postino” con cui aveva vinto l’Oscar. Volevo conoscerlo, coltivavo un grande desiderio: coinvolgerlo nel progetto dell’ICO, l’Istituzione concertistica orchestrale Magna Grecia. Non entrai subito nei dettagli. Ci saremmo rivisti a Roma. Ci rivedemmo, gli dissi che sarei stato onorato se avesse accettato il ruolo di direttore principale della nostra orchestra. “Ma io sono un pianista, un compositore, non un direttore d’orchestra…”, rispose. Per un grande artista come lui, invece, un simile ruolo avrebbe avuto il valore di una nuova sfida. Lo convinsi a venire a Taranto, l’idea della direzione della nostra orchestra lo conquistò subito; fu affascinato dalla Città vecchia, pensava di prendere casa qui, ma non ci fu tempo…».

Rita Pavone si racconta. «Ancora oggi faccio il mestiere che ho sempre sognato fin da bambina, mio padre il mio primo fan. Ho lottato, sembravo un ragazzino – ricordate “Gian Burrasca”? – nonostante in quegli anni fosse richiesta una certa avvenenza; mi ritengo fortunata: ho incontrato persone che mi hanno amata, Antonello Falqui, Guido Sacerdote, Luis Bacalov, Lina Wertmuller, Don Lurio; grazie a loro ho imparato a recitare, ballare, presentare…». Pavone, non solo Bacalov. «Quando lasciai la Rca, la mia prima casa discografica, dovetti rinunciare anche alla collaborazione con Luis Bacalov ed Ennio Morricone, due premi Oscar. Loro avevano centrato perfettamente le cose più giuste per la mia vocalità».

Vittorio De Scalzi, la storia dei New Trolls. «Devo molto a Luis Bacalov – ricorda l’artista, che suona piano e flauto – arrangiatore di “Concerto grosso”, album da un milione di copie; con i New Trolls ne realizzammo anche un secondo, ci difendevamo più che bene dagli attacchi della musica pop che incalzava a suon di 45 giri». Prima il rock, poi il pop. «Prima della svolta collaborammo in studio e in tour con Ornella Vanoni, ai tempi di “Io dentro, Io fuori”: era il 1977, suonammo anche a Taranto».