Il MAS WEEK e i progetti creativi per la Taranto del domani

La seconda edizione della MAS WEEK svoltasi a Taranto è giunta ormai al termine. L’evento è stato progettato secondo il monito della frase “Creativity is the future”. La creatività è il futuro. Questa frase è stata interpretata nei più svariati modi all’interno di questo festival. Del resto, l’organizzazione dell’evento mirava proprio a questo. L’atto creativo è diventato l’importante strumento per la realizzazione di programmi di rinnovamento della città vecchia, ma anche come spinta a una maggiore comunione sociale tra i partecipanti. La creatività riesce a creare i nuovi spazi urbani e sociali in cui viviamo, stravolgendo completamente il tessuto attuale.

“Un nostro grande sogno – dice Gemma Lanzo, cofondatore di MAS e curatrice della MAS WEEK – è quello di poter innescare una nuova passione per le arti in genere che spinga alla creazione di un maggior numero di eventi che alzino la cifra culturale di questa città con la finalità di realizzare dei contenitori in cui si possa fruire arte, cinema, teatro, musica ed anche architettura e design, un vero e proprio quartiere creativo diffuso ma interconnesso”.

Il workshop riguardante le nuove idee per la città vecchia ha caratterizzato una delle principali attrattive dell’intero festival. Esso è stato presidiato da giovani studenti e professionisti architetti.
L’incontro è stato moderato da Alessio Battistella che afferma: “L’eccezionalità del contesto storico, sociale e geomorfologico della città di Taranto la rende uno straordinario laboratorio di sperimentazione in grado di dare risposte dal proprio interno. In questo senso si è proposto il concetto di upcycling come strumento di lettura della città capace di rigenerarsi e generare relazioni a partire dagli elementi già presenti sul territorio. L’obiettivo sarà lavorare sulla/con la città dal suo interno, ridurre il consumo di suolo e enfatizzare il valore di prossimità, costruendo una rete di poli che se messi a sistema possono produrre nuovi significati”.