Gli scienziati si riuniscono a Lecce per dibattere sull’universo

LECCE – Si svolgerà dal 24 al 27 settembre, presso la città pugliese, l’evento che raccoglierà i ricercatori da ogni parte del mondo per discutere sulla difficile domanda della supersimmetria dell’universo. Il progetto, organizzato dai ricercatori dell’esperimento Atlas (acronimo che sta per A Toroidal Lhc ApparatuS, uno dei cinque rivelatori di particelle del Large Hadron Collider del Cern di Ginevra).“, ha visto la collaborazione del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento e dalla sezione di Lecce dell’Infn (Istituto nazionale di fisica Nnucleare).“L’evento di grande importanza in campo scientifico, si svolgerà presso le Sale delle officine Cantelmo. E’ grazie a questo che comprendiamo il valore e la disponibilità che la città di Lecce è disposta a manifestare per attrarre iniziative culturali di grande importanza.

“L’attuale conoscenza del mondo che ci circonda attraverso i suoi costituenti elementari e il modo con cui questi interagiscono fra loro, il ‘Modello Standard delle particelle elementari’, non sembra essere sufficiente ed esaustivo per spiegare alcuni aspetti della natura, come l’esistenza della cosiddetta materia oscura, che costituisce quasi un quarto dell’universo”. Questa la sintesi del pensiero di professori come Edoardo Gorini, Margherita Primavera, Andrea Ventura, Francesco Giuseppe Gravili e Marilea Reale.

“Il Modello Standard potrebbe essere solo una parte di una teoria più grande, rivelabile ad altissime energie. Ma quale teoria?”. E’ la domanda da cento milioni di dollari, anzi di particelle. E qui interviene la supersimmetria “per gli amici Susy”.

“Susy è una teoria elegante che suppone una simmetria in natura fra le particelle di materia e quelle che mediano le loro interazioni. Essa assolverebbe molto bene al compito di dare una risposta alle questioni irrisolte del Modello Standard ma, per poter essere “la teoria” che descrive il nostro universo, deve essere verificata con la scoperta di almeno alcune, fra le tante, nuove particelle che essa predice”.