L’incontro di Papa Francesco e il Medio Oriente a Bari raccontato da Bechealany

Presso Bari, è avvenuto un importante incontro a porte chiuse tra Papa Francesco e i Patriarchi delle comunità religiose del Medio Oriente“In termini teologici si dice ‘primus inter pares’, ‘primo fra pari’. Ma è stato soprattutto un fratello per i suoi fratelli, un padre”. Questa è stata la frase di apertura dell’intervista a Souraya Bechealany, segretario generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, tramite la quale ha voluto descrivere la forte personalità del pontefice massimo.

Bechealany è la sola donna che ha avuto l’onore di partecipare all’incontro ecclesiastico. Ci racconta: “Il Papa e i Patriarchi hanno vissuto un momento di sinodalità, tra fratelli. Hanno parlato fraternamente, coraggiosamente, liberamente, senza limitazioni. Tutti hanno potuto esprimere ciò che pensavano e anche il Papa ha parlato. Sì, è stato bello. È stato bello vedere questa Chiesa attorno a un tavolo rotondo. Tutti hanno preso la parola, anch’io. Ho parlato per ultima. Ho aspettato che tutti parlassero. Ed è stato commovente prendere la parola come donna. Ero seduta giusto di fronte al Papa. Avevo a destra e a sinistra tutti i Patriarchi”. “Mi sono resa conto che come donna, ero la sola a rappresentare il popolo di Dio e ho cercato di essere la voce di questo popolo”.

Cosa si pense dal Medio Oriente rispetto a questo incontro a Bari? “Che la Chiesa – risponde Bechealany – sia fedele alla sua missione, che non assomigli a questo mondo, che sia cioè nel mondo ma non del mondo, che denunci tutto ciò che non le appartiene. Si può essere tentati dalla corruzione e dalla divisione. Ciò che il popolo di Dio del Medio Oriente – ma non solo – si aspetta dalla Chiesa è che sia il volto di Cristo nel mondo, che sia corretta, onesta, coraggiosa e unita. Se lo fa, tutto il popolo di Dio la seguirà”.