A Lecce, la call per partecipare ai laboratori della Masseria Tagliatelle

Il Comune di Lecce ha deciso di promuovere un percorso di progettazione partecipata: l’obiettivo è quello di definire, assieme agli operatori del territorio, il futuro della Masseria Tagliatelle. Il Comune ha dato vita a un importante investimento pubblico, che valorizzerà i beni della città di Lecce.

Per dieci giorni, a Lecce, cinquanta persone selezionate attraverso una call pubblica aperta di recente avranno l’opportunità di interagire sui temi della cultura e dell’innovazione, all’interno della già citata Masseria Tagliatelle, bene culturale attualmente privo di un progetto di gestione.

“Stiamo per entrare nel vivo del percorso di rigenerazione che in futuro porterà a nuova vita Masseria Tagliatelle nel parco delle cave di Marco Vito – dichiara l’assessore alle Politiche Urbanistiche, Patrimonio e Innovazione sociale Rita Miglietta – Vogliamo condividere il futuro della masseria dentro un percorso collettivo e aperto, un percorso da intraprendere insieme agli operatori del territorio. Un laboratorio partecipato nel quale mettere a fuoco le questioni relative alla gestione dei beni pubblici, alla loro fruizione, alla loro sostenibilità economica, al farli divenire beni comuni attrezzati per migliorare la vita sociale e culturale della città, alla promozione di reti tra forze sociali, ai temi afferenti l’identità visiva dei luoghi e la comunicazione. La call è aperta a tutti chiediamo solo entusiasmo, desiderio di lavorare in gruppo, voglia di condividere con l’amministrazione comunale un percorso di crescita comune, delle competenze e delle strategie di lavoro. Sarà un laboratorio orizzontale perché i beni pubblici sono di tutti, e tutti dobbiamo condividere risorse e punti di forza, debolezze e criticità. Il laboratorio sarà occasione per condividere la costruzione di una politica dei beni pubblici e di farlo insieme ad alcuni esperti nazionali che hanno un bagaglio di esperienza importante da portare a Lecce, non per sovrapporlo alla città dall’alto, ma per misurarlo con le nostre vocazioni, le nostre specificità e le nostre debolezze”.