La Puglia celebra la settimana della biodiversità

La settimana della Biodiversità in Puglia è una grande occasione per valorizzare e promuovere il territorio e per questo sono stati organizzati una serie di eventi tra cui visite, convegni, workshop, seminari e tanti laboratori. Durante la settimana gli eventi che hanno attirato l’attenzione sono state la storia rurale della Puglia e le tradizioni alimentari regionali, che raccontato le caratteristiche del territorio.

La giornata che ha segnato l’inizio delle celebrazioni è stata il 22 maggio, che è stata dichiarata Giornata nazionale della Biodiversità proclamata ne 2015 con la legge nazionale n. 194. In programma 26 eventi che si sono svolti in diverse località pugliesi: molto apprezzata i la mostra fotografica tratta dall’archivio di Michele Ficarelli, con tanti scatti che hanno mostrato la civiltà contadina del Novecento a cura dell’Archivio di Stato. La mostra è stata allestita presso l’Aula Magna della Facoltà di Agraria di Bari, inaugurata da Leonardo Di Gioia, assessore regionale alle Politiche agricole.

Settimana della biodiversità evento di grande successo

La settimana della biodiversità è stata curata dall’Assessorato Agricoltura della regione Puglia, che ha organizzato i vari eventi in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari e con altri enti che si occupano progetti integrati per la biodiversità. Lo scopo è quello di far conoscere le varietà coltivate in Puglia, considerate un vero e proprio tesoro da proteggere e custodire, per tramandarli di generazione in generazione. Si basa proprio sulla biodiversità l’economia della regione, che ha messo tanto impegno nel progetto, portandolo avanti grazie agli enti di ricerca, alle associazioni, alle università.

Ha contribuito a portare avanti questo progetto lo studio sulle specie autoctone, con una strategia che ha visto in primo piano la tutela e la valorizzazione dell’economia agricola. Nel Programma di Sviluppo Rurale della Puglia si parla proprio della stessa strategia che sarà portata avanti fino al 2020, per riconoscere agli agricoltori che lavorano ed investono le loro forze e i sacrifici sia per le varietà a rischio di estinzione che per la sostenibilità ambientale.