Procede la riapertura del santuario della Madonna della Salute di Taranto

TARANTO – La riapertura della chiesta è fissata per la prima domenica del prossimo mese, ovvero il  2 dicembre. Alle 16, nella cattedrale di san Cataldo, con una liturgia stazionale  l’arcivescovo mons. Filippo Santoro procederà il rituale.

«È una chiesa che i più giovani non conoscono perché chiusa da decenni – spiega l’arcivescovo. È stata un importante centro di formazione e di spiritualità cristiana grazie soprattutto all’opera dei padri gesuiti.

Sul finire degli anni ’80 è stata necessaria la sua chiusura per i non più prorogabili lavori di consolidamento protratti per molto tempo, ai quali si è aggiunto l’inesorabile deteriorarsi degli interni a causa del conseguente non utilizzo. Sono passati molti anni per il procacciamento dei fondi pubblici e per l’impiego di molte risorse economiche della diocesi che ha creduto da sempre in questo recupero, sebbene tutto intorno al santuario abbia conosciuto lo spopolamento e il degrado. Sto per riconsegnare, non soltanto un monumento cristiano ma un simbolo eloquente, al contempo segno di rinascita come anche di responsabilità e consapevolezza, valori ancora in larga misura da acquisire dalla nostra comunità.

In questo tempo cruciale del capoluogo ionico, si riapre al culto una chiesa che ha un titolo emblematico e necessario: la Madonna della Salute, la Salus Infirmorum. Risorge dalle sue rovine testimoniando una presenza ecclesiale che nell’Isola non è venuta mai meno. L’eloquenza di questo titolo mariano viene a noi con la sua forza e la sua profezia in una terra piena di contraddizioni ma che vuole rialzarsi. Vorrei che a questo luogo i tarantini guardassero con ritemprata fiducia. Riaprendo questa magnifica chiesa sento di comunicare a tutti una mia intima preghiera, che prende le mosse da colei che viene invocata quale Vergine della Sanità, dove sanità indica anche in un certo qual modo, l’integrità, l’unità e non la frammentarietà e la dispersione, perché ciò per cui prego è che Taranto inizi una stagione di comunione, di riconciliazione: sento il bisogno di parteciparvi questa mia intenzione, al ritorno di tanti tentativi e di tanti appelli in questi anni difficili, di rendere ai nostri figli un tessuto sociale solido e credibile e non sfilacciato.

Consegnerò questo santuario indicandolo come luogo in cui i sacerdoti saranno disponibili in maniera speciale per ascoltare le confessioni di coloro che vogliono vivere il sacramento del ritorno a Dio, ovvero della Confessione, della Riconciliazione. dal cuore della città vecchia questo luogo rinasce per sviluppare la fede e la cultura dell’incontro. Durante l’open day al cantiere, nel corso degli scorsi festeggiamenti di San Cataldo – ricorda mons. Santoro – vedevo la gente meravigliata di tanta bellezza. Sentiamo spesso, ed è giusto, che Taranto deve imparare a divulgare e ad esportare i suoi tesori d’arte e di fede. In questo caso vorrei, prima ancora che esportare, che tanta bellezza e pregio, vengano importati all’interno del cuore di ciascuno di noi perché dalla storia di un tempio che pazientemente e tenacemente riscopre la sua dignità, e il suo valore ognuno voglia imparare a declinare, nella stessa fiduciosa maniera, le sorti della nostra amata città. La Salus Populi, la Madonna Salute del nostro popolo ci ottenga quello che chiediamo».