Taranto: Giuliano Sangiorgi parla di discriminazione durante Medimex

Durante Medimex 2018, l’International Festival and music conference, che si sta svolgendo a Taranto proprio in questi giorni, dal 7 al 10 giugno 2018, Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro, ha rilasciato delle importantissime dichiarazioni.

Il leader del gruppo salentino ha deciso di focalizzare la sua attenzione sul nuovo governo appena formato con a capo Giuseppe Conte, riallacciandosi alle tematiche sociali di rilievo attualmente nel nostro Paese, come il razzismo e le discriminazioni: «Non mi preoccupano i governi, ma basta con discriminazioni Sud-Nord del mondo» – ha dichiarato in maniera sentita.

Secondo l’opinione del fondatore e leader dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi, il messaggio che deve partire dal Festival musicale di Medimex in corso a Taranto è quello dell’«accoglienza», specialmente in un momento come questo, in cui «mi spaventa il punto di partenza politico che non è più umano».

Dopo ore di attesa sotto il sole cocente, il pubblico di Medimex è riuscito a incontrare la star pugliese, che ha deciso di trattare questi temi a margine dell’incontro previsto nel corso del Festival internazionale. «Accoglienza – ha spiegato il cantautore – nel 2018 vuol dire tutto, non solo accoglienza dei poveri migranti. Ma riguarda tutto, dalla cultura, all’arte, alla vita e all’umanità. Secondo me è questo il simbolo di Taranto, della Puglia, del Medimex, di tutto quello che si fa intorno all’arte. Non è solo estetica ma sostanza». «Vuol dire – ha precisato Giuliano Sangiorgi – accogliere tutti i concetti del mondo e quindi tutta l’umanità del mondo».

Un discorso molto sentito dal leader dei Negramaro, che ha suscitato scroscianti applausi da parte del pubblico di Medimex, che stava assistendo all’incontro dopo molte ore di attesa. Il frontman ha deciso di cogliere l’occasione dell’invito musicale per risvegliare le coscienze dei fan e non solo, in modo da non farsi distogliere dal reale problema, che non è tanto chi sale al Governo in un preciso momento, quanto la lunga serie di atti razzisti, sessisti e discriminanti attualmente in atto nel nostro Paese.