Arriva la mostra in bianco e nero al museo Diocesano di Taranto

Presso il museo Diocesano di Taranto, è prevista l’esposizione della mostra fotografica IN_VISIBILI CONCEZIONI, a cura di Rosa Colacoci. La mostra si terrà  dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.30, giovedì, sabato e domenica fino alla fine del mese.

“La mostra nasce dall’idea, decisa insieme al priore della Confraternita della SS Addolorata e San Domenico, Raffaele Vecchi, di raccontare la storia diversa della Confraternita, sopratutto quelle parti che ne fanno comunque storia e che non sono visibili durante le processioni della Settimana Santa tarantina.” Illustra la fotografa.

E’ stato fatto anche perché hanno aperto le porte degli archivi, dove c’è la storia dal ‘600 fino ad oggi della Confraternita, una cosa totalmente inedita, Rosa Colacoci ha avuto modo di penetrare in un mondo sconosciuto ai più. “E’ stato un grande onore per me, perché sono entrata nella storia che è appartenuta ed appartiene esclusivamente alla Confraternita, che ho potuto raccontare fotograficamente. Spero che attraverso questi scatti sia riuscita a coglierne il senso, questo era il mio obiettivo.”

La mostra presenta tutte fotografie in bianco e nero ed ognuna ha una storia. “Nel 2013 decisi di fotografare la processione dal basso, per dare una nuova prospettiva alle classiche immagini che in genere si colgono. Questa è la foto su cui fa perno tutta la mostra, l’ho donata in una udienza pubblica in San Pietro, a papa Francesco nel 2014. Il confratello alza il piede, probabilmente ferito e sono riuscita a cogliere questo momento, unico perché dà la sensazione della fatica che viene sopportata durante queste processioni.”

“Ogni foto è una storia, sono state posate, perché non è facile fotografare oggetti, non si può dare anima ad un oggetto. Per esempio quella del bambino ci rammenta che i piccoli portano le pesare, quando ho visto quelle originali ho scoperto che pesano otto chili e sono di marmo, un tempo quindi erano al collo dei bambini e certo facevano male, oggi sono fatte di legno. Nella foto il bambino nonostante la stanchezza, si siede, si appoggia, ma non lascia la pesara. Guarda in alto per vedere, probabilmente, la luce divina.”