Arriva a Foggia la nuova associazione culturale per il teatro

FOGGIA – I 3 teatri di maggiore entità nel perimetro della città di Foggia sono il Teatro Giordano, il teatro del fuoco e Oda teatro. Il nuovo progetto pensato da Giuseppe D’Urso li vedrebbe tutti insieme, collaboratori dell’idea più grande che li accomuna, ovvero una fondazione dedicata al grande nome di Umberto Giordano. Ogni sala manterrebbe le sue peculiarità, vivendo la possibilità di adattarsi rispetto alle preferenze e alle tipologie di teatro che si volessero affrontare. Questo progetto mira a una maggiore consapevolezza degli enti, i quali potranno potenziare la loro offerta culturale con un progetto economicamente sostenibile.

La proposta arriva direttamente da Giuseppe D’Urso, Presidente del Teatro Pubblico Pugliese, che spiega così il progetto: “L’idea di una Fondazione dedicata a Umberto Giordano nasce dalla necessità di poter contare su una programmazione culturale sul territorio e alimentare una rinnovata produzione culturale in grado da un lato di rilanciare Foggia nel panorama artistico nazionale e dall’altro di promuovere stili e linguaggi che sappiano parlare alla comunità seguendo con un approccio inclusivo”.“

“La Fondazione culturale Umberto Giordano sarà un nuovo Soggetto dotato di autonomia amministrativa e gestionale, promosso dal Comune di Foggia e partecipato dalla Regione Puglia, attraverso il proprio diretto intervento, con il coinvolgimento della Provincia di Foggia, e con l’apporto tecnico-organizzativo del Teatro Pubblico Pugliese – spiega D’Urso -. Dovrà diventare un vero motore capace di rilanciare l’impresa culturale foggiana, garantendo azioni sostenibili nel tempo e contribuendo alla costruzione di nuovi percorsi professionali che guardino soprattutto alle nuove generazioni. Questo progetto deve nascere e vivere all’interno della città per cui sarebbe opportuno anche che gli attuali candidati alla carica di primo cittadino di Foggia, oltre a tutti gli operatori e istituzioni culturali, fossero chiamati a una riflessione in merito, per tracciare assieme le basi di un percorso che porti la città ad avvalersi di un presidio culturale inclusivo e qualitativo, sul modello di quanto fatto già in altre città d’Italia”.“