E’ a base di pesce la cucina estiva in Puglia, attenti però alle truffe

Non è un buon momento per il settore ittico pugliese, e a risentirne sono soprattutto coloro che lavorano nella ristorazione. Poiché la estiva in Puglia ha il pesce come protagonista, bisogna stare attenti alle truffe, visto che in questo comparto il coronavirus ha fatto danni enormi. Purtroppo, alla richiesta di pesce che è in aumento del 25%, corrisponde il fermo del settore che quest’anno scade il 29 agosto. I danni stimati dalla Coldiretti Impresapesca sono all’incirca di 150 milioni di euro, generati dal crollo dei prezzi, dai prodotti invenduti e dalla perdita del valore delle specie ittiche più pregiate che la ristorazione non ha richiesto.

La cucina estiva in Puglia richiede molto pesce

Se nei mesi scorsi il lockdown ha fatto aumentare il consumo di prodotto surgelato, il blocco fa crescere ancora di più il rischio di ritrovare sulle tavole prodotto straniero. In particolar modo al ristorante, dove il pescato è nei piatti già pronto, il rischio è maggiore. avino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ha voluto auspicare che durante il blocco si trovi sulle tavole pesce fresco italiano derivante dalle altre zone dove non c’è questa situazione. Si potrebbe risolvere il problema se le barche della piccola pesca o gli allevamenti nazionali operino lo stesso e possano fornire pesce italiano.

I rischi sul pesce sono tanti

La Coldiretti Impresapesca ha detto comunque che visto che la cucina estiva in Puglia ha il pesce come protagonista è facile essere truffati, poiché ci sono delle differenze che i consumatori spesso non sanno. Ad esempio, il pesce spada a volte è invece squalo smeriglio venduto come pesce spada, oppure al posto del dentice rosa viene servito il pagro. I dati del Rassf, il sistema europeo di allerta rapido, confermano i rischi e allertano sui pericoli.