Batterio New Delhi: in Toscana istituita un’unità di crisi

Dalla fine del 2018 la Regione Toscana è stata interessata da una diffusione significativa del  batterio NDM, New Delhi Metallo beta-lactamase.

Il New Delhi Metallo beta-lactamase, è un enzima generato da batteri presenti nell’intestino, che sono in grado di resistere a un ampio spettro di antibiotici beta-lattamici, tra cui quelli della famiglia dei carbapenemi (antibiotici ad ampio spettro).

Il fatto che siano resistenti agli antibiotici, rende questi batteri molto pericolosi, specialmente in pazienti deboli, perché immunodepressi o perché già colpiti da gravi patologie.Tra novembre 2018 e il 31 agosto 2019 i batteri NDM sono stati isolati nel sangue di 75 pazienti. Tra i pazienti soggetti a infezione il batterio è risultato mortale nel 40% dei casi.

I consiglieri regionali Jacopo Alberti (Lega) e Fabrizio Marchetti (FI) hanno chiesto delucidazioni e aggiornamenti all’Assessore al diritto alla Salute, Stefania Saccardi. Secondo il Consigliere leghista, infatti, i cittadini hanno il diritto di sapere e di essere aggiornati su questa situazione, e su quali misure sono stata messe in atto. L’assessore Saccardi ha dichiarato che non c’è nessun allarme. Saccardi ha poi comunicato che dal mese di maggio è stata istituita “un’unità di crisi composta da professionisti in materia di infezioni”, e che la regione è in costante contatto con il Ministero della Salute.

Non solo, i cittadini possono tenersi aggiornati tramite il portale dell’ARS.  L’ARS, Agenzia Regionale di Sanità della Regione Toscana, ha avuto il mandato dalla Regione di fornire costante monitoraggio e aggiornamento, nel proprio sito, riguardo la diffusione del batterio, e riguardo le misure messe in atto. Tutte queste misura dovrebbero essere utili a fornire ai cittadini una corretta informazione e ad evitare inutili allarmismi.