La cupeta pugliese, squisita specialità gastronomica

Durante le feste patronali in Puglia, quando per le strade si susseguono tante bancarelle e vengono illuminate dalle luminarie è immancabile degustare una squisita cupeta pugliese. Di cosa si tratta? La cupeta o copeta ha una vaga somiglianza con quella senese, ma qualcosa la rende molto diversa. Infatti, al suo interno, al posto delle noci tostate ci sono le mandorle. E non poteva essere altrimenti visto che in Puglia le mandorle sono in abbondanza. Tuttavia, pare che sia la copeta senese che quella pugliese abbiano la stessa origine, cioè araba.

La cupeta pugliese ha origine araba

Sia la cupeta pugliese che quella senese provengono infatti da quella che viene detta cubbaita siciliana. La cubbaita è di origine araba, e di conseguenza anche le due cupete. Per tradizione in Puglia la copeta è qualcosa che non può mai mancare quando ci sono le feste patronali e viene preparata in presenza, davanti agli occhi delle persone. L’abilità dei cupitari è tale che è impossibile non rimanere affascinanti dai loro movimenti e dal modo in cui la preparano. Si tratta di artigiani ambulanti che preparano la cupeta a bordo dei loro mezzi adibiti a negozi veri e propri. La caratteristica di questi artigiani è che usano ancora oggi gli strumenti di una volta.

Preparazione della cupeta

La cupeta pugliese va preparata iniziando per prima cosa a tostare le mandorle, queste poi vengono versate in una pentola di rame semisferica, al cui interno viene messo anche lo zucchero fuso. Un dettaglio importante nel realizzare una perfetta cupeta sta nell’interrompere la cottura al momento giusto. E’ l’artigiano a sapere quando deve farlo e in questo particolare si concentra parte della sua abilità. Poi, per preparare la cupeta, l’artigiano versa il contenuto della pentola di rame viene versato su un tavolo di marmo che ha precedentemente unto d’olio. Velocemente provvede ad allargare e livellare il composto per farlo raffreddare. Una volta freddo lo taglia a stecche e voilà, ecco la cupeta!