A Bari, i volontari di Greenpeace portano avanti la loro battaglia contro l’olio di palma

Tra queste città c’è anche Bari, capoluogo della Puglia.

Questo messaggio lasciato dai volontari di Greenpeace ha il fine di sensibilizzare la multinazionale di Oreo, spronandola a mettere in pratica l’impegno che aveva preso nel 2010, ben 9 anni fa, ovvero l’eliminazione dalla propria filiera dei fornitori che producono olio di palma a discapito delle foreste e dei diritti umani. Secondo i volontari di Greenpeace, il processo dovrà essere completato entro l’anno 2020.

“L’olio di palma, che si ottiene dalla spremitura del frutto della palma da olio – affermano i volontari dell’organizzazione non governativa ambientalista e pacifista internazionale -, è l’olio vegetale alimentare più consumato al mondo e, quindi, molto richiesto. La grande domanda di olio di palma ha dato molto potere all’industria indonesiana favorendo l’espansione, in molti casi indiscriminata, delle piantagioni di palma da olio a discapito delle foreste, della biodiversità che esse ospitano e delle popolazioni locali. Solo pochi giorni fa, la cantante Noemi ha prestato la sua voce per doppiare ”Rang-tan”, un’animazione che parla proprio della distruzione dell’habitat degli oranghi a causa della produzione indiscriminata di olio di palma.”

«Le foreste pluviali sono i polmoni del Pianeta. La coltivazione indiscriminata di palme da olio sta causando l’estinzione di specie uniche e alimenta una crisi climatica che ha impatti globali. Mondelēz deve smettere immediatamente di acquistare olio da commercianti e produttori che continuano a deforestare e violare i diritti umani», dichiara Martina Borghi, Campagna Foreste di Greenpeace Italia. «Se le grandi multinazionali non riescono a trovare abbastanza olio di palma prodotto responsabilmente, dovranno iniziare a utilizzarne meno. Qualche merendina non può valere l’estinzione degli oranghi», conclude Borghi.