A Barsento storie e leggende affascinanti

BARSENTO – La Puglia è una regione in cui non mancano davvero storie e leggende affascinanti e misteriose, ma a presentare il maggior numero di narrazioni è Barsento, una località della Valle d’Itria e del Salento in cui vi sono numerose grotte e luoghi dal fascino esoterico. La leggenda più nota di Barsento, frazione di Alberobello, è quella della donna dal corpo di vipera, una leggenda che ha quasi del surreale ma che rivela invece una forte morale. La leggenda narra che moltissimi anni fa un’apparizione dai tratti femminili comparve nella notte in sogno a venti uomini del luogo.

La donna aveva lineamenti longilinei e sensuali e la pelle ricoperta di squame: il suo viso sembrava quello di un serpente stilizzato, dallo sguardo ipnotico e con le iridi allungate. La donna diede a tutti il seguente messaggio: in una grotta che indicò loro disse che avrebbero trovato un tesoro che avrebbe cambiato loro la vita. Rivelò anche uno dei venti uomini a cui aveva rivelato il messaggio sarebbe stato sacrificato dagli altri durante il rituale per avere l’oro.

La leggenda di Barsento e il sacrificio

Quando i venti uomini di Barsento si svegliarono cominciarono a discutere su cosa dovevano fare. Nessuno di loro voleva essere sacrificato, ma alla fine il più avido propose sottovoce di sacrificare un giovane zoppo indifeso. Così i venti uomini si addentrarono nel bosco e si diressero verso la grotta che doveva contenere il tesoro. Lo portarono fuori e lo caricarono su un carro trainato da dei buoi, guidato da un uomo con in mano una sbarra in metallo.

L’uomo chiese chi doveva essere sacrificato e il gruppo indicò il giovane zoppo e lo portò davanti alle due bestie. L’uomo sollevò l’arma ma picchiò i 19 uomini che tenevano fermo il giovane e chiese a quest’ultimo chi avrebbe voluto sacrificare. In quello stesso momento il tesoro del Barsento scomparve e si fuse con le pareti della caverna. I 19 avidi uomini tornarono a casa a mani vuote. Morale: l’avidità è cattiva consigliera e l’egoismo non porta nulla di buono.