Il CRAC di Taranto dedica uno spazio alla mostra di Tamburi

TARANTO – Grazie al progetto istituito dal CRAC (startup del Centro di Ricerca di Arte Contemporanea), nato su una collezione di progetti, disegni e studi preparatori di artisti storici, la mostra di Tamburi chiuderà il percorso portato avanti lungo quest anno.

“Io Ennio lo conoscevo bene, eravamo amici, e nel trovarmi ora a riflettere sulla sua mancanza vorrei poter rendere almeno in parte, a chi legge, anche lo spirito e la sensibilità dell’uomo. Incontrai per la prima volta Ennio nel 2005 in occasione di una mostra in una gioiosa galleria romana che ora non c’è più, la LIART al parco di Villa Borghese, e mi conquistò subito la sua intelligenza rigorosa ma lieve, l’amore per una misura compositiva nelle cose, intravista anche in elementi all’apparenza trascurabili, che donava all’ispirazione una quieta solidità”. Così scriveva, a seguito di 2 giorni dopo la triste scomparsa di Ennio Tamburi (Jesi, 1936 – Roma, 2018) l’amico Luca Arnaudo,

La mostra di Tamburi, dichiara Roberto Lacarbonara, “sviluppa un’idea di continuità ed evoluzione della ricerca segnico-formale attraverso il disegno e la grafica d’arte, aspetti centrali nella genesi del Centro di Ricerca di Taranto. In seguito alla personale di Strazza nella scorsa primavera, quella di Ennio rappresenta un nuovo focus sulla natura fragile della carta e sulla qualità evanescente del colore ad acquerello o del pastello. La dimensione lirica, sensibile, introspettiva dell’opera agisce come zona di sosta meditativa, una sospensione ed insieme una ricerca spirituale. La lezione di Tamburi, la sua eredità, sta nel dare al segno la fecondità dell’immaginazione”.

Il museo vede la partecipazione di Giulio De Mitri, il quale presenterà nel 2019 le nuove acquisizioni. Quello che si denota come obiettivo principale della nuova raccolta del museo, è l’ottenere una gran quantità di opere che possano trascendere i confini del nostro paese e le barriere generazionali. Uno degli eventi che si svolgerà prossimamente, sarà dedicato alla mostra della collezione “Il Bulino” e il progetto alla Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.