I falò pasquali di San Marco in Lamis che si accendono per la Processione delle fracchie

A San Marco in Lamis un giorno all’anno le fiamme e i falò sostituiscono la luce delle lampade, segno dell’avvio della Quaresima e che ci si prepara alla Processione delle fracchie. Il paese, che sorge nel cuore della provincia di Foggia e della terra del Gargano, viene interamente coinvolto in questo rituale religioso antico circa quattrocento anni. Le fracchie sono delle enormi torce in legno che vengono realizzate mettendo insieme rami, schegge di legno e frasche sottili dentro un tronco lungo 5-6 metri fino a formare un grande cono.

Questo cono è tenuto da anelli in ferro e vengono spostati solo tramite dei carretti adibiti a questo compito. A costruire tutto ciò sono gli abitanti di San Marco in Lamis, che si occupano anche di spostare queste strutture grazie all’utilizzo di grosse corde infuocate. Le enormi torce che sono la caratteristica della Processione delle fracchie illuminano a giorno la città e danno l’impressione che ci siano dei falò che si muovono.

Origini della Processione delle fracchie risalgono al XVIII secolo

La Processione delle fracchie risale ai primi anni del XVII secolo, precisamente quando fu costruita la chiesa dell’Addolorata presente in città e trae origine da motivi religiosi ma anche pratici. Infatti, inizialmente la chiesa era lontana dal centro abitato e per raggiungerla gli abitanti pensarono bene di illuminare la strada che portava alla chiesa dell’Addolorata alla Collegiale, dove era custodito il corpo di Cristo.

Con le fracchie in processione facevano quindi il percorso e ogni anno, da quattrocento anni, durante il venerdì santo le fracchie percorrono tutto il comune. Secondo la tradizione pagana, invece, le fracchie traggono origine dal fatto che era necessario illuminare le vie di San Marco in Lamis nel Diciottesimo secolo durante la processione che si svolgeva in occasione del venerdì santo e che chiamava a raccolta migliaia di fedeli provenienti dai paesi limitrofi.