Dal 3 settembre parte finalmente il Mercatino del Libro Usato a Bari

Sta finalmente tornando a Bari il Mercatino del Libro Usato di Zona Franka. L’iniziativa consentirà di contrastare il caro scuola, in particolare sull’acquisto dei testi di studio. Si tratta della quattordicesima edizione del mercatino in questione, organizzato dall’Unione degli Studenti del capoluogo pugliese.

Le date da segnare sono quelle che partono da lunedì 3 settembre 2018 e che arrivano a giovedì 11 ottobre 2018. Sarà attivo il presidio di via Dalmazia 35, nel quartiere Madonnella: i libri rilasciati in conto vendita saranno rivenduti al 50%, percentuale da cui viene trattenuto un simbolico 5% del prezzo di copertina. Il Mercatino sarà aperto dalle ore 9 fino alle ore 13 e, fino a venerdì 14 settembre, anche dalle ore 16 alle ore 20.

“Secondo Federconsumatori, ogni anno le famiglie si trovano costrette a dover spendere, in media, tra i 500€ e i 600€ per acquistare i soli libri di testo – spiega Matilda Bruno di UdS Bari – Per gli studenti del primo anno la cifra si innalza fino ai 200€ e se si considerano anche gli ulteriori costi per trasporti e spese obbligate legate all’attività scolastica si arriva a circa 1700€. Con l’introduzione della Legge 107/15 (“Buona Scuola”) e l’obbligatorietà dell’alternanza scuola lavoro, la situazione si aggrava ulteriormente considerato che in tanti casi da noi registrati e denunciati gli stessi percorsi hanno costretto gli studenti e le studentesse a pagare ingenti somme per i trasporti o gli stessi materiali necessari per lo svolgimento del percorso stesso”.

“Il mercatino del libro usato è l’unica forma, in mano agli studenti, per contrastare il caro libri. Questa è la nostra risposta concreta alle speculazioni delle lobby editoriali, che di anno in anno modificano i codici ISBN dei libri senza cambiare sostanzialmente i testi scolastici, ma aumentando notevolmente i prezzi. In un territorio con le percentuali di abbandono scolastico fra le più alte d’Italia, le Amministrazioni locali e regionali devono farsi carico dei problemi sociali delle nostre terre” conclude Bruno.