Storia e superstizioni del mosaico della Lupa di Lecce di piazza Sant’Oronzo

LECCE – Il mosaico della Lupa di Lecce di piazza Sant’Oronzo ha una storia interessante e attorno a lui circola anche una curiosa superstizione. Realizzato nel 1953, troneggia in quella che è la piazza simbolo della città barocca, piazza Sant’Oronzo, che trae il suo nome dal protettore cittadino. La piazza si distingue per la sua mescolanza particolare ma armoniosa di stili diversi, che la rendono molto particolare. Vi si affacciano elementi prestigiosi come l’anfiteatro romano dell’età augustea, ma quello che spicca è indubbiamente il mosaico della Lupa.

Il mosaico della Lupa di Lecce realizzato a mano

Oltre che rendere la piazza ancora più bella, il mosaico della Lupa di Lecce vanta anche una storia molto ricca. Giuseppe Nicolardi, suo padre e il fratello lo realizzarono in appena 4 mesi e per farlo smussarono e lavorarono le pietre più preziose, scelte tra le scogliere di Santa Cesarea Terme e Capo di Leuca. Le tessere che formano il mosaico sono state realizzate tutte a mano e raffigurano uno scudo color sabbia e la Lupa nera che sta davanti ad un leccio verde. Il mosaico riproduce lo stemma della città e rappresenta un vero e proprio omaggio alle origini di quella che è intesa anche come la Firenze del Sud.

La superstizione che gira attorno al mosaico

Secondo quando dice la tradizione, Lecce venne fondata dal re dei Salentini Malennio. Poi il nome della città venne modificato dalle varie amministrazioni che si succedettero. Per i Greci era Luppia, per i Normanni Licea, per gli Svevi divenne Litium. Alla fine venne cambiato in Lizze, poi in Liccio e infine rimase quello che è oggi, Lecce. La superstizione che gira attorno al mosaico della Lupa di Lecce è quella che ogni studente che osa calpestare la Lupa non passerà gli esami scolastici.