A Bari gli agricoltori manifestano in favore delle opere di bonifica

BARI – A Bari e a Gravina di Puglia, sono scoppiate in questi giorni alcune manifestazioni, capeggiate dagli agricoltori delle due città. E’ scoppiata la vertenza dei Consorzi di Bonifica contro la possibilità di emissione di cartelle dei ruoli di bonifica degli anni 2016, 2017 e 2018. Le manifestazioni sono avvenute a suon di slogan, quali “Niente servizi, niente cartelle”, “#stopcartellepazze”, “#disastrocolposo”. Inoltre, è stato presentato un dossier ricco di prove, che dimostrano le mancate opere di bonifica, che non avverrebbero nella zona da più di vent’anni.

«A fronte di danni in campagna per cui abbiamo predisposto la richiesta di risarcimento danni, gli agricoltori – ha dichiarato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari – sono chiamati a pagare per servizi che non esistono, rei di vivere e lavorare in campagna, ma pagano a caro prezzo i disservizi e l’incuria di un servizio esattoriale immotivato. E quando non pagano si vedono pignorare mezzi, strutture e addirittura le pensioni».

A Bari proseguono, invece, le manifestazioni degli agricoltori, che sul lungomare hanno espresso la loro opinione davanti alla sede dei Consorzi di bonifica. «Ci sono agricoltori – ha dichiarato il parlamentare Lega, Rossano Sasso, che si trovava assieme agli agricoltori durante la manifestazione – che si sono visti pignorare la pensione, gli strumenti di lavoro, costretti a pagare per dei servizi mai resi. Mi piacerebbe sapere cosa hanno bonificato in questi anni, e che fine abbiano fatto i soldi erogati dalla Regione allo scopo proprio di bonificare i terreni. La Regione Puglia, attraverso dei carrozzoni chiamati consorzi di bonifica, tartassa questi lavoratori in cambio di servizi inesistenti. Le cartelle esattoriali – ha concluso Rossano Sasso – sono ingiuste e inique, il mio impegno in difesa di chi lavora e si spacca la schiena per 14 ore al giorno e che tra xylella, gelate ed emergenze varie, non può e non deve pagare anche per l’incapacità di una classe politica pugliese che non vediamo l’ora di mandare a casa».