Spese pazze in Puglia: l’indignazione della consigliera del M5S, Antonella Laricchia

La consigliera del M5S Antonella Laricchia ha di recente rilasciato alcune dichiarazioni relative ai costi di alcune spese sostenute in Puglia, che, a detta della giovane politica, suonerebbero a dir poco folli.

“Ho chiesto al Comandante provinciale della Guardia di Finanza – ha dichiarato Laricchia – di fare chiarezza sugli ulteriori elementi emersi domenica nella trasmissione di Giletti. La Regione ha voluto concentrare l’attenzione solo sulle 1600 plafoniere costate ciascuna 637 euro (a cui aggiungere il 12% per parcella progettisti e il 22% di IVA, giungendo ad un costo per la Collettività di € 870 ciascuna), per cui è stata creata addirittura un’apposita commissione di vigilanza, ma sono tante le spese folli che andrebbero controllate, come abbiamo verificato leggendo i documenti in nostro possesso”.

“Ci sembra quantomeno “strano” – ha commentato Laricchia – che chi da una parte continua a giustificare alcuni aumenti di costi con l’esigenza di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, e quindi di abbassare i consumi di energia elettrica, specie per il condizionamento ambientale, dall’altra abbia contestualmente sentito la necessità di sostituire i gruppi elettrogeni iniziali con gruppi elettrogeni più grandi e ovviamente più costosi, anziché più piccoli. Per non parlare dei 19 chilometri di cavi a grossa sezione che sembra quantomeno improbabile possano essere inseriti in un edificio di 6+4 piani, ciascuno dei quali lungo circa 100 metri.”

Le conclusioni di Antonella Laricchia

“Alla luce di quanto sta emergendo – ha concluso Laricchia – ci sembra ancora più assurda la bocciatura della mozione che avevamo presentato lo scorso settembre in Consiglio per chiedere la sospensione del pagamento dei progettisti. Una bocciatura arrivata con il voto contrario anche dei consiglieri di centrodestra, che oggi a quanto pare hanno cambiato idea e parlano di vicenda gravissima. Questo ovviamente non ci sorprende dal momento che le responsabilità per questi sprechi vanno equamente distribuite in tutti i vecchi partiti e alcuni dei politici che ora si accodano alla nostra battaglia sedevano in Consiglio già nel 2003, quando questa vicenda ha avuto inizio.”