CIA Capitanata: “La Rete del lavoro agricolo non funziona”

FOGGIA Cia Capitanata ha evidenziato delle criticità nella lotta contro il caporalato a Foggia e in Puglia in genere.

“In Puglia, su 71mila imprese sono appena 972 le imprese che hanno aderito alla Rete del lavoro agricolo di qualità, di cui 200 a Foggia, ovvero l’1,3%, solo 4mila in tutta Italia”.

Così hanno spiegato da Cia Foggia il presidente Nicola Cantatore alla Prefettura foggiana. Infatti, il prefetto Raffaele Grassi aveva chiesto un incontro con le diverse associazioni di categoria per capire come stava andando nel territorio la lotta contro il caporalato.

Il riferimento è alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Questa rete nasceva con la legge 116/2014 per poter combattere lo sfruttamento nelle campagne. Peccato, però, che non ci si può iscrivere se si ha un piccolo ritardo sulle tasse (cosa che può avvenire alle imprese legali).

In più, la grande distribuzione, secondo Cia Puglia, procederebbe con le doppie aste. Infatti, prima dell’emergenza Coronavirus, ci sarebbe stata una commissione dell’Inps in tal senso. Infine, ci sono i problemi fiscali.

Infatti, per la sede foggiana di Cia agricoltura, i contributi sono di circa 20 euro al giorno per gli imprenditori agricole. Invece, in altri Paesi dell’Unione Europea, come la Grecia e la Spagna, i contributi sono pari a 3 euro.