Il gallo sulle ceramiche pugliesi, perché viene raffigurato

Vedere raffigurato quasi sempre il gallo sulle ceramiche pugliesi è una caratteristica inconfondibile che distingue questi prodotti nei vari negozietti della regione. I piatti col gallo sono conosciuti e apprezzati, e dietro ad essi c’è una lunga tradizione, che ancora oggi continua e caratterizza la Puglia. Ma cosa significa il gallo riprodotto sulle ceramiche? Questo animale, che era soggetto sin dal Medioevo a parecchi lavori manuali, aveva un simbolo preciso già nell’antichità. Il gallo era associato alla figura divina di Mercurio e poiché era dunque di estrema importanza veniva rappresentato su ceramiche di altro tipo, come ad esempio sui vasi miniaturistici.

Evoluzione pittorica dello stile del gallo

A testimonianza di ciò vi sono dei manufatti conservati nel museo della ceramica di Grottaglie risalenti addirittura a metà del VI secolo A.C. Nella storia quindi Il gallo sulle ceramiche pugliesi riguardava non solo piatti e stoviglie, ma anche vasellame e molto altro. Nei secoli successivi e nel ‘900 l’animale venne sempre rappresentato ma con un’evoluzione pittorica. Infatti, il gallo venne poi riprodotto policromatico e impettito, assumendo lo stile della figura attuale dell’animale.

Il gallo sulle ceramiche pugliesi simbolo della fertilità

Ad oggi la figura del gallo è ricorrente nella cultura popolare pugliese e viene riprodotto dai ceramisti in modi svariati. Le ceramiche realizzate in maniera artigianale sono molto richieste e proprio quelle con il gallo sono ritenute fra le più preziose. Sono anche gli stessi ceramisti di Grottaglie a riprodurre il gallo su tazze, piatti, scodelle e brocche, creando un insieme di elementi in grado di aggiungere un tocco di originalità sulla tavola. La tradizione pugliese narra che il gallo venne introdotto come soggetto sulle ceramiche Luigi Motolese, artista di Grottaglie, che li riproduceva con colori particolarmente vivaci. Secondo la tradizione, il gallo era visto come un modo per tenere lontana l’influenza negativa, poi invece divenne simbolo della fertilità.