Grande ripresa in Puglia per l’annata agraria 2017

L’annata agraria 2017 ha recuperato terreno in Puglia dopo il disastro del 2016 e ha finalmente dato respiro ai coltivatori che hanno assistito ad una crescita della PLV (Produzione Lorda Vendibile) del 15,07% e che ha ancora una volta superato i 3 miliardi di valore, nonostante la tropicalizzazione del clima abbia fatto da ostacolo.

A rilevarlo è la Coldiretti Puglia, il cui presidente, Giovanni Cantele, ha detto a riguardo: “La professionalità degli imprenditori e scelte ponderate in termini di irrigazione hanno consentito al settore di avere un risultato positivo che poteva essere addirittura straordinario, se il clima non fosse stato così impietoso. Con una PLV di 3,3 miliardi di euro l’agroalimentare pugliese si rivela il traino dell’economia regionale nel 2017.

L’annata agraria 2017 in Puglia ha avuto ottimi risultati anche nell’ortofrutta, che ha superato 845milioni di euro di PLV e la soglia dei 750 milioni di euro di prodotto esportato sui mercati internazionali. La Puglia si è imposta anche in Tunisia, Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia e secondo ISMEA è prima in Italia per aziende ortive in piena area e seconda dietro la Sicilia per frutteti, terza per i legumi.

Annata agraria 2017 in forte ripresa

L’annata agraria 2017 ha fatto registrare numeri da record su pesche, uva da tavola e agrumi e nelle produzioni ortive su lattughe, fave, carciofi e pomodori da industria. i primati produttivi dell’agricoltura pugliese rispetto ai quantitativi nazionali sono indiscussi: uva da tavola 68%, pomodoro 35%, ciliegie 30%, mandorle 35%, olive 35%, grano duro 21%, carciofo 31%, mandorle 30% e uva da vino 14%.

Cantele ha aggiunto che quest’anno sarà ricordato per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto dei Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per la pasta che scatterà a partire dal febbraio 2018, un provvedimento voluto dalla Coldiretti con due anni di ‘guerra del grano’ per assicurare più trasparenza negli acquisti ai consumatori e mettere fine alle speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano.