La cerimonia per la laurea ad honorem al polo di scienze motorie di Foggia

FOGGIA – Presso la città pugliese, giovedì 14 marzo, dalle ore 10,00 nell’aula magna del Polo di Scienze Motorie (in viale Virgilio a Foggia), si svolgerà la cerimonia di conferimento della laurea Honoris Causa in “Scienze e tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate” a Patrizio Oliva.

«Questa cerimonia – argomenta il Rettore – rientra nell’ambito di un piano programmatico di interventi che in questi ultimi cinque anni ha portato a diverse conquiste. Mi permetto di chiamarle proprio così, “conquiste”, poiché al momento del mio insediamento a Rettore dell’Università di Foggia mi fu subito chiaro che gli interventi necessari per ricondurre queste strutture a un accettabile stato di decoro sarebbero stati diversi. A cominciare dalla ristrutturazione, pressoché radicale, della palestra di questa struttura, intervento che non era mai stato fatto prima del nostro arrivo alla governance dell’Ateneo. Quindi l’ampliamento, sempre entro i limiti e le possibilità indicate dalle normative in vigore, del personale docente e del personale tecnico amministrativo destinato ai due corsi di laurea in “Scienze Motorie”. Ed ancora l’incremento del numero programmato degli studenti iscritti ai due corsi di laurea in “Scienze Motorie”, procedura attraverso cui abbiamo offerto la possibilità a diversi altri studenti di immatricolarsi e quindi di poter coltivare il sogno di occuparsi di sport anche dal punto di vista scientifico. Quindi alla ormai storica introduzione della Doppia/Carriera per gli Studenti/Atleti, da una idea della prof.ssa Donatella Curtotti che ha fatto in modo che l’Università di Foggia divenisse la prima in assoluto, in tutta Italia, ad adottare formalmente gli strumenti didattici e formativi per consentire agli Studenti / Atleti di proseguire anche nella loro eventuale attività agonistica. Infine alla organizzazione di eventi e incontri in favore degli studenti in “Scienze Motorie”, ribadendo che per noi valgono molto di più di quanto, forse, non gli era stato dimostrato in questi anni. Questo rettorato ha rivalutato il ruolo sociale e culturale dello sport».