La manna di San Nicola storia interessante e affascinante

La storia che avvolge la manna di San Nicola è molto affascinante e ricca di mistero. La “manna” non è altro che l’acqua che si forma nella tomba del Santo, ritrovata in tempi antichi anche nella Basilica di Mira. Sono numerosi ancora oggi i pugliesi che credono nella storia della manna di San Nicola, ma esistono diverse teorie in merito.

Secondo una di queste credenze, la Manna di San Nicola è frutto di un miracolo: pare che il liquido provenga infatti proprio dalle ossa del Santo. Secondo un’altra credenza, invece, la manna esce dai marmi della tomba dove si trova il santo. La terza credenza sostiene invece che la manna sia di origine naturale e che non è altro che il risultato di un fenomeno chimico di condensazione vaporosa. Lasciando da parte tutte le credenze, la certezza assoluta è che la manna è un’acqua di particolare e intensa purezza, come affermato dal laboratorio di chimica di Bari nel 1925.

La manna di San Nicola richiesta a gran voce dai fedeli

Questo fenomeno ha dell’incredibile e molti non si spiegano come sia possibile. Le ossa rimangono nella tomba durante tutto l’anno fino alla sera del 9 maggio, quando viene aperto il foro dal quale fuoriesce la manna di San Nicola. La sua è possibile grazie alla conformazione della tomba, che è stata realizzata leggermente scoscesa verso il centro. Nonostante i padri domenicani sin da quando hanno avuto in affido la Basilica di San Nicola non hanno voluto alimentare le storie che circondano la manna, la devozione ad essa non fu abolita, in quanto quest’acqua particolare era stata a contatto con le ossa del santo defunto.

Per ricevere una boccettina dell’acqua benedetta basta recarsi nella Sala delle Offerte della Basilica di San Nicola e conservarla con cura. Alla manna viene mescolata dell’acqua benedetta per soddisfare le richieste dei fedeli poiché quella raccolta ogni anno, corrispondete a circa mezzo litro, non è sufficiente.