L’amicizia tra un migrante e il medico di Bari che lo ha salvato diventa un corto

BARI – E’ stato presentato a Bari “Apolide”, un cortometraggio diretto da Alessandro Zizzo, ispirato alla storia vera di Dabo, un giovane ragazzo originario della Guinea, e del Dottor Domenico Galetta, medico dell’Istituto Tumori di Bari.

Il cortometraggio presentato nel capoluogo della Puglia racconta del rapporto di amicizia, nato tra i due protagonisti del film, che ha cambiato per sempre la vita di entrambi. La storia inizia al Cara di Bari, dove Dabo viene trasferito dopo il suo arrivo in Italia.

”Dopo varie visite mediche – ha dichiarato il ragazzo – ho capito che la tosse che durava da tempo era sintomatica di una situazione grave. Alcuni medici mi dissero che mi restavano soltanto sei mesi di vita.” Le prospettive di vita di Dabo, però, cambiano completamente dopo l’incontro tra il giovane e il Dottor Galetta, il quale ha aiutato il ragazzo con tutti gli strumenti a sua disposizione e con le tecniche all’avanguardia utilizzate in ospedale.

”Ho ricevuto in cambio perle di saggezza e un sincero rapporto che ha dato vita a una bellissima amicizia.” – ha ammesso il Dottore che lavora nell’oncologico di Bari Papa Giovanni Paolo II. “Ora siamo una famiglia, a casa sua sono il primo figlio.” – ha affermato sorridendo il ragazzo, che era precedentemente arrivato nello Stato italiano a bordo di un gommone, come molti altri fanno.

Il viaggio della speranza si è risolto nel migliore dei modi e il giovane Dabo ha avuto la fortuna di incontrare delle braccia aperte all’accoglienza e soprattutto pronte a sostenerlo come essere umano gentile e in cerca di aiuto.

Le braccia del Dottor Galetta sono braccia aperte in segno di accoglienza, indipendentemente da paure e da timori indotti dagli stereotipi che ogni giorno ci vengono imposti da una società spesso troppo insensibile nei confronti di tematiche di questa natura.