La Rete Stroke pugliese è vicina alla meta e lo conferma il workshop regionale organizzato a Lecce all’Hilton Garden Inn. A organizzare il workshop è “Angels Initiative”, un’iniziativa internazionale no profit della European Stroke Organization (ESO), in collaborazione con Giorgio Trianni (direttore UOC Neurologia Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce), Leonardo Barbarini (responsabile Stroke Unit “Vito Fazzi” di Lecce) e Vincenzo Lucivero (responsabile Stroke Unit ospedale “Dimiccoli” di Barletta). Uno degli esempi più apprezzati nella gestione dell’ictus è proprio il lavoro quotidiano affrontato nella Stroke Unit della Neurologia dell’Ospedale “Vito Fazzi”.
Proprio per la Stroke Unit leccese nel 2015 è entrata tra i primi dieci centri specializzati in Italia e via via ha sempre più aumentato il livello: nel 2016 è riuscita a trattare 110 pazienti, corrispondete al 35 per cento dei casi di questo tipo egistrati in sette centri pugliesi e anche nel 2017 le procedure sono cresciute in maniera notevole. Un successo straordinario per la Rete Stroke pugliese.
Rete Stroke pugliese vicina alla meta
E’ quindi chiaro che la Rete Stroke è indispensabile per salvare molte vite ed effettuare le terapie d’urgenza in tutta sicurezza, grazie alla capacità e all’efficienza che permette di gestire anche le complicanze con elevata affidabilità e precisione. L’intervento tempestivo fa la differenza nei casi di danno cerebrale, allunga l’aspettativa di vita e favorisce un pieno recupero delle funzioni. Negli ultimi anni la Regione Puglia ha profuso grande impegno per proseguire su questo percorso, attivando alcune Stroke Unit e affidando la loro realizzazione alle singole Direzioni Aziendali.
Proprio per questo Angels vuole affiancare il processo di riorganizzazione della Rete Stroke regionale in modo da favorire il confronto tra le diverse figure appartenenti al percorso ictus e rafforzare la community regionale. Inoltre, vuole standardizzare i percorsi in prospettiva dell’applicazione del nuovo PDTA Ictus regionale. Nel workshop leccese si è parlato dunque molto al fine di coinvolgere altre figure specialistiche per fare il punto della situazione a livello regionale.