A Lecce sono nate 9 tartarughe sulla spiaggia di Torre Chianca

A Lecce sono appena nate nove tartarughe lungo la meravigliosa spiaggia di Torre Chianca. Si sono finalmente schiuse le uova, che in questi mesi sono state curate da coloro che hanno reagito con gioia al lieto evento. Si tratta di cittadini e di associazioni che dal 12 giugno scorso, giorno della scoperta del nido di tartaruga Caretta caretta sulla spiaggia della marina leccese, hanno deciso di perdersene carico.

La scoperta è stata fatta da un cittadino appartenente all’Associazione Marina di Torre Chianca, che “nel corso di una passeggiata, ha notato un’impronta che per la sua forma poteva essere associata al trascinamento di un tartaruga.” Da quel momento il nido è stato accudito e monitorato dall’Associazione in questione che ha sorvegliato l’area h24 per evitare che le forti mareggiate o qualche curioso potessero danneggiare il sito.

“Quello che è accaduto è molto importante – dichiara l’assessore alle Marine Rita Miglietta – le uova sono sopravvissute e abbiamo avuto una manifestazione diretta della straordinaria biodiversità della nostra costa che prescinde anche dai confini dei cosiddetti parchi, a significare che tutta la nostra costa è di inestimabile valore ambientale. Questo straordinario evento ci ricorda che non possiamo sentirci padroni indiscussi delle spiagge pretendendo di assoggettarle ad usi impropri, e che invece dobbiamo imparare a convivere con la natura e le sue dinamiche, puntando sempre di più ad un uso sostenibile della costa per preservarne la sua valenza ambientale. L’amministrazione sta lavorando celermente per trasferire il centro tartarughe da Rauccio ad alcuni spazi dell’Idrovora di Frigole per potenziare i servizi di monitoraggio ambientale, per avere un centro tartarughe vicino al mare che possa offrirsi anche come attrattore culturale. Un ringraziamento particolare ai cittadini dell’associazione Marina di Torre Chianca che hanno accudito il nido e al lavoro di squadra dei centri ambientali di Calimera e Torre Guaceto uniti con il nostro Parco di Rauccio“.