Mela cotogna ben lavorata ha sorprendenti proprietà curative

Uno dei frutti più prelibati della regione Puglia nella stagione autunnale è la mela cotogna, che cresce rigogliosa in questa terra così ricca di campagne coltivate e solcata da brezze estive provenienti dal mare. Questo frutto, molto particolare e noto come variante della più classica mela, ha un aspetto allungato che la rende simile a una pera e un sapore con un retrogusto amaro. Coltivata in tutta la regione, la sua presenza è maggiormente concentrata nel Salento e viene sfruttata per varie ricette e per le sue proprietà curative.

Come si raccoglie una mela cotogna

Per raccogliere una mela cotogna bisogna seguire degli accorgimenti. Innanzi tutto, il frutto maturi si riconosce dal tipico colore giallognolo e una volta raccolto va posato con cura e con il picciolo verso l’altro, per evitare che possa lesionare quelli vicini. Poiché il frutto è soggetto ad attacchi di carpocapsa e tignola, è bene controllare che non ci siano lesioni causate da insetti.

Le proprietà curative e la mela cotogna in cucina

Indicata per stomaco e intestino, la mela cotogna agevola la digestione in modo naturale, ha proprietà antinfiammatorie e mantiene sotto controllo colesterolo, glicemia e le malattie cardiache. Il frutto ha effetti benefici anche sulla linea, grazie al suo basso contenuto calorico e alla scarsa presenza di zuccheri. A conferirle il tipico sapore amarognolo è l’acido malico, elemento preponderante del frutto, e a renderlo più aspro sono invece i tannini. Diffusissimo nel Salento, il frutto va sempre cucinato prima di essere lavorato e usato in cucina. Si può realizzare la marmellata, buona e gustosa, come ad esempio la cotognata leccese e perfino dei liquori che sono molto apprezzati e che spesso arricchiscono la tavola portando una nota di attrazione speciale