Nuove isole verdi in Via Sparano a Bari

E’ arrivato il via libera per realizzare le nuove isole verdi in Via Sparano a Bari. La Giunta della città metropolitana ha infatti dato l’ok per realizzare delle intersezioni particolari, dotate di panche e alberi, da posizionare all’altezza degli incroci stradali situati presso la strada dello shopping cittadina.

I lavori sono stati iniziati nel 2016, ma adesso si conoscono i costi e anche i progetti sono più chiari che in passato. Le nuove isole verdi necessiteranno sicuramente di un aumento dei fondi: pare che occorrano circa 1,5 milioni di euro, di cui 222mila sono già stati recuperati dal ribasso d’asta e il resto dagli oneri di urbanizzazione. Ad adornare le isole verdi ci saranno delle spalliere, delle fioriere e tante piante ornamentali, che saranno tenuti rigogliosi da un efficiente impianto d’irrigazione. Inoltre, vi sarà anche una illuminazione dedicata e una pavimentazione che sarà adattata a quella di via Sparano. Per dare inizio ai lavori adesso si attende solo il permesso da parte del Ministero, ma pare che sia questione di qualche giorno.

Un vero e proprio restyling con le nuove isole verdi

Per completare il restyling con le nuove isole verdi in Via Sparano ci vorrà poi una seconda delibera, che prevede l’aumento di 420mila euro recuperato con il ribasso d’asta rispetto ai 4,6 milioni stanziati all’inizio. I costi sono però lievitati anche per altre variabili e problematiche che ci sono state nel corso dei lavori, come ad esempio il G7 che ha costretto il comune a smantellare il cantiere o l’acquisto delle nuove basole per collocarle sull’asse centrale di Piazza Umberto.

La Giunta ha anche approvato un’altra variante di recente, che ha riguardato la rivisitazione di via Sparano e ne ha esteso le aree verdi assecondando le richieste dei cittadini. Sarà direttamente l’azienda esecutrice del cantiere principale a realizzare questi interventi, secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Per completare gli interventi riguardanti questo progetto i tempi si sono allungati e sono occorsi altri 120 giorni oltre ai 400 inizialmente previsti, ma entro la fine di questo 2018 dovrebbero essere terminati.