Pajare, costruzioni storiche delle campagne, sono noti anche come i trulli del Salento

PUGLIA – In passato molto utilizzati dai contadini salentini, le Pajare sono degli antichi riparti realizzati tramite la tecnica del muro a secco. Considerate oramai costruzioni storiche delle campagne, non tutti sanno che rappresentano i trulli più remoti, ovvero edificati ancora prima di quelli che oggi conosciamo. La loro costruzione è legata a una storia originale, che diede vita appunto a questi cosiddetti trulli del Salento per poter meglio lavorare la terra.

I muri a secco delle Pajare

Le Pajare sono diffusissime in Salento e a seconda del luogo il nome subisce anche qualche variazione. L’idea di realizzare i muri a secco venne quando i contadini dovettero rompere migliaia di rocce che spuntavano dai vari terreni. La grande quantità di detriti fece venire loro in mente l’idea di erigere dei mura di cinta per le varie proprietà. Nel tempo gli argini si evolsero e assunsero l’aspetto degli odierni muri a secco, eretti con una tecnica particolare.

Le pajare nelle campagne del Salento

I contadini laboriosi del Salento avevano la necessità di lavorare la terra costantemente e per affrontare il duro lavoro avevano bisogno di un rifugio dove ripararsi. Così le pajare divennero punti di riferimento per gli agricoltori e sorgevano nelle distese immense dei terreni come delle oasi nel deserto. Le pareti erano a base conica o quadrata, il tetto poteva essere a cupola o la volta a botte poteva essere data dall’arco a tutto sesto. Realizzate con un martello e con pietre calcaree squadrate, venivano realizzate scavando nel terreno, poi veniva creato un piano d’appoggio e le rocce venivano incastrate tra loro. Gli spazi vuoti venivano riempiti con sassi più piccoli o terra. La struttura era alta anche 14 metri di altezza, ma in estate era fresca e in inverno invece era calda. In realtà, le delle pajare sono antichissime e in Mesopotamia sono state riscontrate anche nel 2000 a. C.