Da Bari, Elisabetta Pani dichiara che il Cara non chiuderà

BARI – Elisabetta Pani, candidata a sindaco del Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni amministrative che avranno luogo nel mese di maggio, ha tranquillizzato i lavoratori dichiarando non sia in programmazione una chiusura del Cara, centro di accoglienza barese.

«Le politiche poste in essere da questo governo hanno avuto effetti importanti sugli arrivi, calati in modo considerevole rispetto allo scorso anno e, conseguentemente, sul numero di migranti presenti nelle strutture di accoglienza. La direzione è sicuramente quella del superamento dei grandi centri che spesso hanno ospitato i migranti in condizioni igienico/sanitarie non ottimali, per spostare l’accoglienza in centri di più piccole dimensioni. Ma i circa 500 ospiti del Cara di Palese al momento non saranno spostati».

«Ad ogni modo voglio sottolineare per tranquillizzare i cittadini, che i richiedenti asilo già accolti nei Cara, in caso di chiusura, vengono trasferiti in altri centri di accoglienza più piccoli in modo da assicurare una equilibrata dislocazione nel territorio mentre per i titolari di protezione internazionale, i minori stranieri non accompagnati e i titolari dei permessi speciali viene disposto il trasferimento nella rete SIPROIMI (ex Sprar), modello di accoglienza virtuosa che il M5S ha sempre indicato come strada ottimale per la gestione del fenomeno migratorio».

In ogni caso, quindi, anche se si dovesse decidere la chiusura del centro di accoglienza di Bari, i richiedenti asilo verrebbero trasferiti in centri di accoglienza più piccoli.

«Monitorerò costantemente la situazione nella convinzione che i principi di legalità e accoglienza non debbano essere in contrasto tra loro ma in assoluto equilibrio. Un equilibrio complesso che si può raggiungere solo mantenendo alta l’attenzione sui diritti di tutte le parti in causa».

Parole che tranquillizzano i lavoratori del Cara, quelli della politica pentastellata. La figura istituzionale promette inoltre di battersi affinché tutti i valori di legalità e di accoglienza vengano rispettati e non entrino in alcun modo in contrasto tra loro.