Puglia, vendita vino è in aumento, sempre più protagonista del carrello della spesa 2021

In tempo di Covid in Puglia la vendita vino è in aumento, e la tendenza a stare fra le mura domestiche ha contribuito a far crescere i consumi. L’aumento è del +14,5%, che dimostra come i pugliesi anche in tempi di pandemia non rinunciano alla loro bevanda preferita. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia sui dati di Istat – Coeweb, che attestano come nel primo trimestre del 2021 ci sia stato un aumento del 3% delle vendite all’estero di vino pugliese. Con i lockdown e le misure di restrizione, dall’inizio della pandemia oltre 2 aziende vitivinicole su 3 hanno perso molto fatturato nel 2020, superando anche il 30% rispetto all’anno precedente.

La vendita vino è in aumento, soprattutto online

Durante i lockdown il vino e gli spumanti sono stati molto apprezzati, e la crescita degli acquisti è stata rispettivamente dell’8,3% e del 7,5% nel 2020 rispetto al 2019. Se la vendita vino è in aumento al supermercato, si è registrato un vero e proprio boom anche nella vendita on line. Infatti, le vendite online sono più che raddoppiate nel 2020, anche del 105%. Adesso si punta all’export, dopo un calo del 4% registrato nel primo trimestre. Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ha detto che bisogna recuperare spazi e rapporti con i mercati esteri che hanno subito un arresto durante il lockdown a causa della pandemia.

Due vini pugliesi nei primi posti in classifica

Coldiretti ha detto anche che in Puglia ci sono in gioco le 27 DOC, 4 DOCG e 6 IGP denominazioni di vino Made in Italy. La regione offre vino made in Italy di etichette che occupano i primi dieci posti delle bottiglie che hanno registrato il maggior aumento dei consumi in valore, e nelle prime 4 posizioni ci sono 2 vini pugliesi. Coldiretti ha sottolineato che gli italiani, nell’epoca della globalizzazione, bevono vino italiano, e a dimostrarlo è il fatto che c’è il Primitivo pugliese al secondo posto e il Negroamaro pugliese al quarto posto. Entrambi hanno registrato rispettivamente il +21% e il 15% dei consumi.