Festa delle donne: Parte la campagna di comunicazione della Regione Puglia per l’8 marzo

In occasione dell’8 marzo, ricorrenza che celebra le donne e durante la quale ci si sofferma ancor di più sulle battaglie portate avanti in favore del mondo femminile, parte la campagna di comunicazione della Regione Puglia, atta a denunciare la violenza contro le donne.

“La celebrazione dell’8 marzo, festa delle donne, ci invita a una riflessione attenta sulla attualità e la drammaticità degli episodi di “femminicidio” e sulle forme estreme di violenza contro le donne. Di fronte ai continui e ripetuti fatti di violenza che la cronaca ci racconta, come rappresentanti delle Istituzioni, sentiamo forte l’impegno a non abbassare la guardia”. È quanto afferma l’assessore regionale alle pari opportunità Salvatore Ruggeri in occasione dell’8 marzo 2018.

“Tanto è stato fatto, ma la strada da percorrere è ancora lunga. – sottolinea Ruggeri – Le donne continuano a pagare ad un prezzo troppo alto, quello della vita in tanti casi. Siamo fermamente convinti che occorre una rivoluzione culturale da promuovere ovunque perché nessun luogo e nessuna comunità è esente da pregiudizi e stereotipi, pervasivi e radicati, che sono alla base della violenza e delle discriminazioni basate sul genere. Occorre combattere gli stereotipi, insegnare l’educazione alla relazione, al rispetto dell’individuo e delle differenze, al rapporto affettivo. Ma occorre anche che ognuno faccia la propria parte, nelle istituzioni e nella vita privata, nel rispetto dei ruoli assegnati. Non possiamo accettare servizi poco qualificati o che non siano “alleati” delle donne, né si può accettare un sistema della giustizia lento, poco efficace o che sottovaluta i segnali di pericolo e le richieste di aiuto”.

La Regione Puglia si mostra come sempre in prima linea nella lotta contro la violenza di genere. Lo dimostrano anche i 26 centri antiviolenza che sono stati istituiti su tutto il territorio pugliese. Lo dimostra inoltre l’avviso pubblico rivolto ai centri antiviolenza, ai quali si chiede di attivare nuovi sportelli Cav. Attive anche le case rifugio attive sul territorio regionale che accolgono le donne, sole o con figli, che necessitano di un allontanamento dalla propria abitazione.