Lecce, Ludobarelle al Fazzi a portata di bambino

Nei giorni scorsi sono state consegnate due ludobarelle al Fazzi di Lecce, destinate ai bambini. La bella iniziativa è nata per cercare di sdrammatizzare la sala operatoria e l’ambiente ospedaliero, dove per motivi di malattie molto bambini sono costretti a passare parte del loro tempo.

L’iniziativa delle due ludobarelle al Fazzi è partita dal patto di solidarietà tra associazionismo e sanità pubblica e lo scorso sabato, dopo la benedizione, finalmente è stata portata a termine con successo. Ad occuparsi di questa donazione è stata l’associazione onlus “Cuore e mani aperte verso chi soffre”, che ha collaborato insieme al Lions Club Lecce Messapia e ha donato le barelle all’ospedale. Si tratta di un segno che vuole rendere meno pesante e più divertente la degenza dei bambini in ospedale e rendere quasi più umani gli ambienti ospedalieri. Coloratissime e fantasiose, le barelle portano allegria e vivacità e aggiungono quella speranza che serve per combattere.

Iniziativa lodevole quella delle ludobarelle al Fazzi

Durante la consegna delle ludobarelle al Fazzi sono intervenuti Giampiero Frassanito, direttore medico del Fazzi, Carlo Rossi, direttore della chirurgia pediatrica, ma era presente anche Gianni Mattia, Francesco Antico e Raffaele Mele, presidente Lions club Messapia. La consegna è stata un momento di festa e la donazione è stata accolta con grande gioia, poiché significa un bel gesto di umanità e di speranza nella sofferenza.

L’ospedale Vito Fazzi di Lecce, nato nel 1987 come presidio ospedaliero, oggi è una struttura sanitaria pubblica che assicura prestazioni sanitarie diagnostiche, terapeutiche e riabilitative e dispone di tecniche di livello medio-alto volte a risolvere vari problemi di salute. Nel 2001 è nata l’associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre” dal Fondo di solidarietà permanente. Già dal nome si intuisce la mission dell’associazione e la donazione delle ludobarelle è un grande passo verso i bambini che sono spesso costretti a passare del tempo nella struttura ospedaliera.