Puglia: 10 milioni di euro per i corsi degli Operatori socio sanitari

Gli Oss sono delle figure professionali che rientrano nell’area socio sanitaria al pari dei sociologi e degli assistenti sociali. A seguito dell’accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2001, quella degli Oss è stata promossa come “professione”, mentre grazie al decreto Lorenzin è rientrata nell’area sanitaria. Si tratta di una figura di supporto infermieristico, che esegue compiti che hanno il fine di soddisfare i bisogni primari della persona e di garantirne il benessere psico fisico e sociale all’interno della struttura ospedaliera nella quale operano.

La Regione Puglia ha finalmente deciso di valorizzare questa area professionale, emanando un bando che ha come obiettivo quello di fornire 10 milioni di euro agli enti che organizzano corsi Oss. L’avviso n. 1/FSE/2018 “Percorsi Formativi per il conseguimento della qualifica di Operatore Socio-Sanitario” è stato pubblicato: finalmente, centinaia di disoccupati potranno ottenere una qualifica professionale molto richiesta dal mercato del lavoro attuale.

Tuttavia, la partecipazione al bando non è consentita a tutti. Gli enti che possono fare richiesta, infatti, sono quelli che “hanno maturato in questo specifico settore almeno due anni di esperienza per un totale di almeno 800 ore di attività di formazione erogata.” Tra gli enti formativi, inoltre, vi sono le scuole: sono stati infatti istituiti dei percorsi formativi destinati agli studenti interessati a ottenere la qualifica di operatore socio sanitario.

Si tratta di un motivo di orgoglio per la Regione Puglia, che in questo modo prova a combattere un male lancinante del nostro Paese, quello della disoccupazione giovanile. Oltre ai buoni propositi, però, sono assolutamente necessari i fondi e gli investimenti, in un settore molto attrattivo.

Le competenze acquisite nel corso di questi corsi per la formazione degli operatori socio sanitari sono assolutamente indispensabili per esercitare la professione. Il conseguimento del titolo, è chiaro, non determina l’ottenimento di un contratto di lavoro, che i giovani qualificati dovranno trovare in maniera del tutto autonoma. Tuttavia, garantisce una più rapida collocazione nel mondo del lavoro italiano.