Dormire troppo o molto poco aumenta il rischio di fibrosi polmonare

Uno studio britannico rivela che dormire troppo o troppo poco aumenta il rischio di avere una diagnosi di fibrosi polmonare. Questa malattia cronica progressiva si manifesta quando viene danneggiato il tessuto dei polmoni per l’accumulo eccessivo di collagene e per gli scambi gassosi che diminuiscono. La ricerca svolta da alcuni studiosi inglesi, finanziata dal Wellcoma Trust e dal Medical Research Council, è stata pubblicata sul Proceedings of the National Academy of Sciences.

La fibrosi polmonare non è curabile

Dai dati forniti dalla ricerca è emerso che dormire per un tempo inferiore a 4 ore o superiore a 11 ore comporta un rischio maggiore di avere diagnosticata la fibrosi polmonare.  La connessione ha a che fare con il body clock, che non è altro che quell’orologio interno che regola i processi di tutte le cellule che si trovano nel corpo. Sono dei cicli di 24 ore a guidare i processi di queste cellule. Purtroppo la patologia non è curabile e ogni anno in Inghilterra a causa di essa muoiono circa cinquemila persone.

La scoperta dei ricercatori inglesi è molto importante

La ricerca ha permesso di scoprire che ad alterare la produzione di una proteina che scatena la fibrosi polmonare è una proteina base dell’orologio corporeo interno, il cosiddetto body clock. Per gli studiosi si tratta di una importante scoperta perché uno degli elementi dell’orologio permette di diminuire l’accumulo di collagene nelle zone polmonari dei soggetti che soffrono di questa patologia. Riguardo a questa scoperta si è pronunciato lo scienziato che è alla guida del progetto, John Blaikley dell’Università di Manchester. Lo studioso ha detto che aver individuato l’orologio del corpo è un fattore determinate per avviare nuovi trattamenti mirati.