Il tumore al seno si può scoprire con un esame del sangue?

BARI – Il tumore al seno si scoprirà in futuro con una semplice analisi del sangue. Lo rivela uno studio delle università di Glasgow e di Nottingham, che hanno presentato il loro lavoro a una conferenza internazionale.

Secondo i dati, la diagnosi si potrà fare persino 5 anni prima che la persona si accorga di avere un tumore per via dei sintomi. Com’è possibile? Sarà vero?

Come si farà l’esame del sangue per il tumore al seno

In realtà, sarà un esame come qualsiasi altro. Il metodo di analisi sarà diverso. Prelevato il sangue, infatti, i medici verificheranno la presenza di marcatori TAA e di eventuali anticorpi.

I marcatori TAA (diversi per tipo di tumore) si trovano nelle cellule colpite dal tumore. Quando il sangue passa per ossigenare la cellula, intervengono le difese immunitarie. Gli anticorpi riconoscono le cellule tumorali e cercano di distruggerle, usando una sostanza sintetizzata dal marcatore.

Il medico, quindi, fa una biopsia liquida. Se c’è il marcatore, quindi “una guerra in atto” nell’organismo, vuol dire che il tumore c’è. La malattia, però, in questa fase, non dà segnali tangibili.

Il tumore al seno diagnosticato così offre alle donne la possibilità di prevenire in modo efficace e concreto. Per prevenire, infatti, oggi una donna può fare solo un controllo ogni sei mesi.

Così, invece, potrà seguire prima le terapie e, magari, evitare che il fenomeno diventi più grave. I primi test condotti su 180 donne hanno dimostrato la validità della diagnosi, ma ora si devono ottenere altri risultati clinici prima di mettere “in pratica” negli ospedali questa tecnica innovativa.

I vantaggi, se i test andassero tutti nella stessa direzione, sarebbero:

  • nessun bisogno di particolari macchinari tecnici. Infatti, si tratta di un’analisi che qualsiasi laboratorio medico può fare;
  • diagnosi precoce, che elimina quindi i rischi di complicazioni;
  • la possibilità di intervenire subito su comportamenti che possano peggiorare i rischi per la salute;
  • costi ridotti per la spesa sanitaria.

Dove si potrà usare questa tecnica?

Oltre al tumore al seno, si potrà usare questa tecnica anche per prevenire altri tumori. Infatti, secondo i ricercatori basta cambiare il marcatore da cercare e applicare la stessa tecnica per scoprire quelli che nel gergo sono definiti come i “tumori solidi”.

Si tratta del 70% dei tumori riscontrabili al mondo. Possono colpire non solo al seno, ma anche al pancreas, al fegato e al colon-retto, oltre che ai polmoni.

Si stanno già facendo tutti gli esperimenti del caso in merito, ma i medici sono ottimisti. Infatti, si pensa che i primi risultati siano molto accurati, quindi facciano ben sperare nel prossimo futuro.

Se tutto andasse come sembra ora, la sperimentazione sarà prima approvata negli Stati Uniti e solo dopo in Italia, a seguito di una valutazione da parte dell’AIFA. A quel punto, non essendo necessari troppi investimenti, in poco tempo gli ospedali potranno utilizzare questo innovativo strumento di diagnosi precoce.

La lotta contro i tumori è ancora molto difficile, ma la scienza medica va avanti e dà sempre nuove opportunità di guarigione, migliorando di anno in anno.