A Foggia Trashchallenge combatte anche sotto il sole

FOGGIA – Presso la città pugliese, questo ultimo fine settimana è stato molto difficile da affrontare a causa dei picchi record di calore. Questa pesante condizione ha obbligato migliaia di persone a fare la scelta più ovvia, ovvero di trasferirsi in riva al mare o in piscina e godersi una rilassante giornata di mare. Pur essendo il tanto agognato weekend, però, non tutti hanno ceduto al fascino del relax. Protagonisti dell’evento svoltosi Sabato 8 giugno, durante il periodo di afa, sono volontari della TrashChallenge Foggia, i quali hanno fatto sentire la propria voce. Si sono prodigati a seguito delle numerose le segnalazioni ricevute da Parco Volontari della Pace (piazza Libanese) e per lo stato di degrado dei giardini accanto alla piazza.

“Casualmente, la mattina stessa dell’incontro, piazza e giardini sono stati ripuliti. Carta, plastica e bottiglie di vetro che ricoprivano il manto erboso, spariti d’un colpo. Ottima notizia! La concentrazione dei volontari è allora ricaduta sulle fioriere che separano i giardini di parco Miranda, dalle trafficate corsie di Viale I Maggio: erbacce ormai seccate dal sole cocente e lasciate con indifferenza nei grandi vasi, nascondevano e mescolavano nel terreno rifiuti di ogni genere e dimensione.

Carta, bottiglie di vetro, pile usate, siringhe, un braccio di poltrona, resti del semaforo adiacente, di un cono spartitraffico e altro!”, si legge nella pagina Facebook dell’iniziativa made in Foggia.

“Le situazioni da denunciare sono innumerevoli e ci rendiamo conto sempre più che non è possibile lasciare che la città versi in questo degrado. Abbiamo tutti una coscienza e la capacità di capire che la città rappresenti ognuno di noi. È così che vogliamo apparire agli occhi degli altri? Ai nostri stessi occhi?”, aggiungono.

Ogni oggetto ritrovato ci rappresenta, rappresenta le nostre abitudini, la nostra indifferenza, la nostra maleducazione. Ci vuole coraggio per guardare in faccia la realtà e dire “a questo degrado io non ci sto”.