A Bari nasce lo sportello a supporto delle vittime di bullismo e cyberbullismo

BARI – Presso il quartiere Libertà di Bari, dalla scuola San Giovanni Bosco sono partite le attività relative allo sportello specialistico psicologico, per l’ascolto e il supporto delle vittime del bullismo e del cyberbullismo.

L’attività in questione rientra nell’ambito del progetto “So… stare nell’amica strada”, ideato e promosso dall’aps Clio – Centro laboratoriale interattivo organizzato e finanziato dall’assessorato comunale al Welfare con il 5×1000 dei cittadini baresi, che ha l’obiettivo di contrastare le povertà e di sostenere il benessere dei minori.

«È particolarmente importante, per noi, supportare il mondo della scuola e il sistema famiglie – dichiara l’assessore comunale al Welfare, Francesca Bottalico – offrendo loro occasioni di ascolto e sostegno per l’emersione di esperienze ed episodi di bullismo che spesso non emergono esplicitamente ma che segnano il vissuto di bambini e ragazzi che non sempre hanno la forza o la capacità di reagire ai soprusi e alle discriminazioni subiti. Gli sportelli scolastici, che amplieremo in maniera sostanziale in base anche alle richieste che emergeranno dalle scuole, sono uno degli strumenti di un progetto più ampio che prevede percorsi di sensibilizzazione sulla promozione della cultura della differenza di genere, sulla legalità, sul contrasto alle baby gang e sull’antimafia sociale attraverso cineforum, laboratori teatrali, incontri seminariali ed eventi pubblici. Crediamo che raggiungere i più piccoli nelle scuole, nella loro quotidianità, rappresenti un passaggio utile ad offrire un supporto strutturato non solo alle vittime ma anche agli autori di atti di bullismo, che vanno aiutati per tempo a comprendere le ragioni e gli effetti delle proprie azioni, spesso dettate da fragilità e vissuti negativi. L’alleanza tra istituzioni e associazioni attive sul territorio rientra in quell’idea di comunità educante che supporta la nostra azione di welfare cittadino».

Un’ottima iniziativa per coloro che non sanno come contrastare questo fenomeno purtroppo in crescita, con l’aiuto delle istituzioni e delle associazioni a sostegno delle vittime.