Bari: in atto progetto di rinnovamento delle ferrovie statali

Presso Bari, inizia il progetto di rinnovamento delle linee di trasporto extra-urbane. Ecco qui le dichiarazioni dell’amministratore delegato delle ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini:

Nodo ferroviario barese e alta capacità Bari-Napoli sono due investimenti che la Puglia attende da anni: sono strategici anche per Ferrovie?

«La strategicità è confermata dal fatto che sono inserite nel Contratto di programma, parte investimenti, sottoscritto da Rete Ferroviaria Italiana, il gestore della rete ferroviaria nazionale, e ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Per quanto riguarda la Napoli-Bari non c’è alcun slittamento in vista. Il completamento del raddoppio e del potenziamento è confermato al 2026, anche grazie al lavoro del commissario Maurizio Gentile. La dimostrazione che non slittano i lavori è che per il versante campano, la scorsa settimana, sono stati pubblicati due bandi di gara per un valore complessivo di 960 milioni di euro».

Che cosa sono i treni Jazz e Pop?

«Sono nuovi treni. I primi Jazz entreranno in servizio già il prossimo anno. Poi, fra il 2021 e il 2024, arriveranno in Puglia 43 Pop, la nuova generazione dei treni dedicati ai pendolari. Complessivamente, per il rinnovo della flotta pugliese, saranno investiti 288 milioni di euro, di cui 123,5 con contributi della Regione Puglia. Vogliamo rivoluzionare l’esperienza di viaggio anche dei pendolari pugliesi. I Pop (treni elettrici mono piano, a 3 o 4 casse, dotati di 4 motori di trazione) segnano un netto miglioramento per comfort, security, affidabilità, sostenibilità e accessibilità per le persone a ridotta mobilità e con disabilità. Tutto questo è parte di un investimento di circa 4,5 miliardi di euro per l’acquisto di 450 convogli: una maxi commessa che non ha precedenti in Italia per valore economico e numero di treni».

I convogli dell’alta velocità tra Roma e Bari sono più obsoleti e meno confortevoli di quelli in servizio da Roma verso il Nord. Quando saranno unificati i servizi tra le due «Italie»?

«Le assicuro che non è così. Come le dicevo il Sud, quindi anche la Puglia, costituisce una delle nostre principali priorità. Otto Frecciargento e due InterCity uniscono ogni giorno Bari a Roma. Due Frecciargento collegano le due città in tre ore e 34 minuti. Altri due Frecciargento collegano Foggia con la capitale. Non ci sono quindi due “Italie”. Le dirò di più, abbiamo ridotto i tempi di viaggio, grazie alla velocizzazione a 200 chilometri all’ora fra Bovino e Cervaro. Lo stesso accadrà fra non molto sulla linea Brindisi-Lecce. Il nuovo orario estivo, operativo da domenica scorsa, vede la Puglia, come la Campania altra regione del Sud, tra le più avvantaggiate: più fermate delle Frecce e più connessioni grazie ai FrecciaLink alle località che ci invidiano in tutto il mondo come Ostuni e il Salento: Gallipoli, Marina di Ugento e Otranto».

Non c’è, ovviamente solo il servizio alta velocità: i pendolari del servizio regionale reclamano più attenzione, le risorse pubbliche per questo servizio insostituibile sono sempre di meno. Come se ne esce?

«Se ne esce con una nuova strategia industriale. Gli effetti iniziano già a essere percepiti dai clienti. Nei primi quattro mesi del 2018, infatti, il 98,3 per cento dei treni sono arrivati a destinazione puntuali, in orario o entro i cinque minuti rispetto allo stesso periodo del 2014 per cause imputabili direttamente a Trenitalia. Le cancellazioni hanno registrato un sensibile decremento (-86,2), sempre rispetto al 2014, e la soddisfazione dei clienti è dell’83,3%, +7,8% rispetto a quattro anni fa. Risultati importanti. Oggi daremo un nuovo impulso. Trenitalia, infatti, firmerà a Bari con la Regione Puglia un nuovo Contratto di servizio di lunga durata (10 anni+5). Il contratto prevede il rinnovo del 100% della flotta entro il 2024 con l’arrivo di 46 nuovi treni (3 Jazz e 43 Pop). L’età media dei treni, attualmente 29 anni, scenderà così a 3 anni entro il 2024».