Bari: novità sul programma di riqualificazione del lungomare di San Cataldo

Giovedì 19 Aprile 2018, presso Bari, è stato presentato il programma definitivo sulla riqualificazione del lungomare di San Cataldo. L’operazione è stata affidata all’architetto Mauro Saito, il quale ha già partecipato a progetti rilevanti nel territorio pugliese, come quello del PUG, presso il giardino condiviso della scuola Marconi.

Il progetto di Bari mira alla riqualifica della zona che si estende tra il faro di lungomare Starita e le spiagge antistanti la fiera del Levante, in via Paolo Pinto. L’obiettivo a cui il progetto mira è il rafforzamento dell’identità della città, la quale vedrà rivalutare le sue zone marittime, da tempo dimenticate. Il programma mira a riqualificare la zona attraverso nuovi spazi verdi, i quali saranno arricchiti da luoghi di  condivisione sociale, come le palestre all’aperto e i percorsi ciclabili. Il progetto tenta di realizzare anche una zona a traffico limitato presso la curva del lungomare Starita, cercando di rispettare l’interesse di allargare il marciapiede adiacente. E’ stata pensata una modifica anche per il terreno circostante al faro, presso il quale si aprirà una scalinata che giungerà al belvedere panoramico sul mare.

“Durante l’incontro – dichiara l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco – è stata condivisa l’idea di aprire in tempi brevi all’uso pubblico parte delle aree recentemente acquisite inserendole tra le aree bersaglio del programma “Rigenerazione creativa” finanziato dal POC metro: si tratta di interventi a basso costo, reversibili, che utilizzano materiali riciclati e riciclabili e che sono in grado di restituire all’uso luoghi abbandonati in tempi più brevi di quelli ordinari della pubblica amministrazione attraverso laboratori di autocostruzione, street art, giardinaggio condiviso. La presenza di cittadini attivi che hanno voglia non solo di partecipare ai processi decisionali che riguardano le trasformazioni urbane, ma anche di agire accanto all’amministrazione, rende quest’area assolutamente idonea ad attivare un simile processo. E l’amministrazione ha tutte le intenzioni di intercettare questa energia positiva, come è già accaduto con l’esperienza pilota del giardino Gargasole all’interno della ex Caserma Rossani”.